Scopri come funzionano i permessi retribuiti se un tuo familiare sta male, tutte le regole e gli errori da non commettere.
Secondo quanto stabilito dalla legge, ogni lavoratore ha diritto ad un permesso retribuito di tre giorni lavorativi l’anno, in caso di decesso o di grave infermità del coniuge. Il discorso si estende anche ad altri parenti entro il secondo grado o di un convivente, purché la convivenza risulti stabile.
Queste tre giornate di permesso, saranno integralmente retribuite dal datore di lavoro e vengono considerate come giorni effettivi di attività lavorativa. I permessi retribuiti per la malattia di un familiare dunque, non riguardano i giorni festivi e quelli non lavorativi.
I permessi retribuiti per la malattia di un familiare, sono cumulabili con quelli relativi alla 104, secondo quanto stabilito dalla normativa, il lavoratore dovrà informare il datore di lavoro in anticipo sulla motivazione che giustifica il permesso. Il dipendente dovrà anche indicare il giorni in cui intenderà utilizzarlo. Per ottenere il permesso non sarà sufficiente indicare solo la patologia, ma bisognerà possedere la documentazione dettagliata.
Tale certificazione dovrà essere presentata al datore di lavoro, entro cinque giorni dal rientro al lavoro. Le condizioni che danno diritto a tali permessi, sono le patologie acute o croniche, le patologie che richiedono un’assistenza continua. Una patologia che necessita di trattamento sanitario o una patologia dell’infanzia e dell’età evolutiva, che necessita di un programma terapeutico riabilitativo.
Per gravi motivi riguardanti i familiari, è possibile richiedere un congedo fino a due anni, in questo caso non è prevista la retribuzione, tuttavia il lavoratore avrà diritto a riprendere il suo posto di lavoro al termine del congedo. Per richiedere lo stesso sarà necessario avere la documentazione fornita dal medico specialista. Il datore di lavoro ha l’obbligo di rispondere entro 10 giorni dalla richiesta, dichiarando se potrà concedere il congedo o meno. Si ricorda inoltre che i dipendenti sia del settore pubblico che privato, che assistono una persona con disabilità, hanno diritto a tre giorni di permesso mensile retribuito, che possono essere utilizzati anche in modo consecutivo. In questo modo si garantisce la retribuzione standard del lavoratore.
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