Dove la tariffa del parcheggio della propria auto potrà subire una variazione in base al reddito o al modello del veicolo.
Le nuove strisce blu per i veicoli a motore in città si adatteranno presto al modello dell’autovettura e al reddito del conducente. Questa misura permettere ai cittadini di pagare un importo per il parcheggio della propria auto che sia proporzionato al proprio tenore di vita e alle caratteristiche della propria auto.
Oltre alla possibilità di acquistare un abbonamento mensile (con una tariffa variabile: da un minimo di 15 euro a un massimo di 45 euro) quest’iniziativa, dal 21 marzo 2024, consente anche di valutare quale sia la tipologia di abbonamento più adatta alla propria situazione e necessità di utilizzo.
Parcheggio, dove la tariffa cambia in base al reddito e al modello
Alcuni sperano che queste modalità di coordinamento del traffico cittadino – già parzialmente in vigore a Lione, in Francia, dal 2020 – vengano attutate anche in Italia prossimamente. Non è allora un caso che: “mi sento francese, soprattutto in questo movimento“, sia il commento di un utente su X di risposta alla pubblicazione di un comunicato di “BFMTV” in cui sia svela la nuova tariffazione dei parcheggi nella città.
Per coloro, ad esempio, con non utilizzano per necessità o scelta il servizio car-sharing, che prevede già in se alcune riduzioni su alcune tariffe dei parcheggi in città, potrà scegliere la via più adatta alle abitudini di ciascun nucleo familiare o, ad esempio, anche al numero di veicoli che si posseggono in famiglia.
Il programma intermedio per famiglie prevedere, infatti, la possibilità di accedere a una tariffa standard di trenta euro mensili. Il programma riguarda, anche, le autovetture ibride e ha integrata la possibilità di ricaricare la batteria del veicolo durante la sosta.
La penisola, in realtà, ha avanzato una simile proposta – con finalità d’inclusione e di valutazione in base agli effettivi margini di spesa dei suoi cittadini – nel 2017. L’dea della giunta Appendino sarebbe stata quella di interrogarsi sui possibili vantaggi che avrebbe potuto comportare una scelta di questo tipo all’interno del territorio locale. Poi, però, l’iniziativa sembra essere passata in sordina o scavalcata da ulteriori questioni.
Chissà, allora, se – data la rotta che si sta attualmente prendendo in alcune località europee – anche in Italia non si ritorni presto sull’argomento della gestione delle tariffe per i parcheggi. In cosa gioverebbe la distinzione in base all’ISEE?
Quest’iniziativa permetterebbe ai cittadini di ridurre lo stress quando ci si deve fermare mentre si è alla guida oppure di commettere delle importanti sviste mentre si parecchia, divenendo passibili di contravvenzioni.