Il nuovo liceo Made in Italy, recentemente approvato dal Governo italiano, ha fatto il suo ingresso nel panorama scolastico, ma con risultati che sollevano interrogativi.
Poco più di 400 studenti hanno scelto questo percorso alla sua prima apertura. Analizziamo insieme le caratteristiche principali del liceo e quali novità portano a una proposta educativa unica nel suo genere.
Il Ministero dell’Istruzione definisce il liceo Made in Italy come un percorso quinquennale che mira a far crescere negli studenti competenze professionali di alto livello, specialmente in ambito giuridico, economico e sociale. La volontà è chiara: valorizzare le eccellenze italiane. Questo nuovo indirizzo scolastico non si limita solo a fornire nozioni, ma intende anche preparare i ragazzi per affrontare il mondo del lavoro, con un occhio di riguardo al patrimonio produttivo nazionale. Ciò significa che i ragazzi non dovranno solo apprendere, ma anche sviluppare una consapevolezza della cultura e dell’economia italiana.
Inoltre, la formazione proposta si basa su un approccio interdisciplinare. Gli studenti saranno, quindi, esposti a una gamma di argomenti che spaziano dalle scienze sociali alle tecniche più avanzate di business, tutto con un focus specifico su come sostenere e promuovere il vivace settore produttivo del nostro Paese. Il fattore attrattivo di questo liceo potrebbe espandersi nel tempo, accogliendo studenti interessati non solo all’aspetto teorico, ma anche quello pratico dell’istruzione.
Le novità del curricolo scolastico
Il nuovo liceo introduce alcune interessanti novità nel curricolo. Tra queste, spicca l’insegnamento in lingua straniera 1 , che sarà integrato nei tre ultimi anni. Questo approccio mira a fornire ai ragazzi non solo la conoscenza della materia, ma anche la capacità di apprenderla in una lingua diversa dall’italiano. È una modalità di insegnamento che incoraggia il confronto interculturale, così cruciale in una società sempre più globalizzata.
A parte questo aspetto, l’orario delle lezioni rimane relativamente standard, con un totale di 891 ore per il primo biennio e 990 per gli anni successivi. Diverse sono le materie che subiranno modifiche significative. Ad esempio, “Diritto ed economia politica” sarà suddiviso in discipline più specifiche come “Diritto” e “Economia politica”. Questo cambiamento mira a fornire una preparazione più approfondita e mirata.
Inoltre, una novità che suscita curiosità è l’introduzione della “Storia dell’arte e del design” nel piano di studi. Questo riflette l’importanza dell’arte e dell’estetica, aspetti fondamentali per il settore del Made in Italy, coinvolgendo così anche gli studenti sul piano culturale. Il curriculum include anche attività di laboratorio interdisciplinare, come “Cultura e comunicazione del Made in Italy” e un altro incentrato sulle strategie per portare il Made in Italy nei mercati globali.
La prova del nove: interesse e opportunità nel nuovo Liceo
Tuttavia, nonostante le promettenti novità, il liceo Made in Italy sembra non aver ancora colto l’interesse sperato. Solo 400 studenti hanno scelto di iscriversi, un numero che fa pensare a una sorta di scetticismo da parte delle famiglie. Questa situazione pone una sfida significativa al Governo, che ora dovrà riflettere su come rendere più accattivante il modello formativo e attrarre un numero maggiore di iscritti nel prossimo anno scolastico.
In un contesto così competitivo, la possibilità di un’adeguata promozione dell’offerta formativa diventa cruciale. Sarà importante anche ascoltare le esigenze dei ragazzi stessi, per capire meglio le aspettative e i desideri di una generazione che è sempre più connessa e informata. Le prossime settimane porteranno a una vera e propria verifica della funzionalità e della praticabilità del liceo Made in Italy, un test essenziale per valutare se questo nuovo indirizzo potrà avere un futuro o se resterà un’esperienza isolata nel panorama scolastico italiano.