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Economia

Libretti Poste, non sempre puoi prelevare i tuoi soldi: occhio al cavillo

Libretti postali, occhio al cavillo per quanto riguarda i prelievi di contante: c’è un cavillo non conosciuto da tutti ma che è bene apprendere per non farsi trovare impreparati

Prelievo libretti postali, c’è un cavillo che è bene conoscere – CodiciAteco.it

I libretti postali sono una delle forme più diffuse di investimento in Italia. E per un motivo molto semplice: si tratta di una forma non affatto impegnativa, senza rischi, la quale garantisce una rendita seppur minima e lenta nel corso degli anni ma comunque garantita. E cosa più importante in assoluto, i soldi sono depositati ma non vincolati: significa che in qualsiasi momento, per qualunque evenienza, questi possono essere presi senza alcun tipo di problema. Ed è esattamente questo il motivo per cui gli interessi maturati sono parecchio contenuti, senza possibilità di arricchirsi insomma.

Ma quel che offre tale strumento di Poste italiane è quanto basta per chi ha il solo interesse di depositare alcune somme e valorizzare gli importi su essi contenuti piuttosto che deprezzarli tenendoli fermi su un conto qualsiasi. Ci sarebbero modalità che permetterebbero di guadagnare di più e in tempi molto più brevi, ma le condizioni non sarebbero le medesime e soprattutto in alcuni casi c’è il concreto rischio di poter perdere anche parte del capitale investito. Chi apre un libretto postale non vuole “scommettere”, ma mettere a riparo i propri soldi.

Libretti postali, il cavillo sui prelievi: di cosa si tratta

Libretti postali, le offerte attualmente disponibili per i clienti – CodiciAteco.it

I libretti, dunque, sono conti di deposito muniti di IBAN e carta con cui è possibile operare presso qualunque Postamat. Tuttavia non possono essere intesi come veri e propri conti correnti, non è possibile per esempio pagare con carta digitando presso negozi fisici e on line e ci sono altri vincoli da tenere in considerazione. Uno di questi, per esempio, è quello relativo al prelievo dei propri soldi. Perché è vero come detto in precedenza che i soldi sono propri e possono essere spostati su conti correnti postali ma anche bancari o presi cash, ma bisogna considerare alcuni aspetti per non farsi trovare impreparati specialmente nel caso foste nuovi clienti.

E direttamente Poste a chiarirlo sul proprio sito ufficiale nella sezioni delle domande sui libretti: “I prelievi giornalieri in contanti di importo superiore a 600,00 euro, presso uffici postali diversi da quello di radicamento del Libretto, possono essere effettuati esclusivamente tramite la Carta Libretto. Significa dunque che servirà la carta per prelevare più di 600 euro presso uffici postali diversi da quello dove è avvenuta l’apertura. Senza, pur avendo i documenti del libretti, non è possibile procedere.

Zero paletti invece coi libretti dematerializzati

Problema che non sussiste nel caso in cui si tratti di un libretto dematerializzato. In questo caso, infatti, “non esistono limiti di prelevamento in qualsiasi ufficio postale”. La nuove versione digitale dei servizi postali non offrirà il supporto fisico tanto amato da chi appartiene ancora alla vecchia classe o vuole conservare le abitudini classiche ma garantisce vantaggi netti, come nel caso dei buoni fruttiferi postali dematerializzati: con questi, infatti, non si possono mai perdere i soldi a differenza di quelli tradizionali.

Il motivo? Dal giorno dopo la scadenza i soldi scalano direttamente sul conto corrente associato dell’intestatario, senza il pericolo di prescrizione e di perdere anche somme importanti che non potranno andare nemmeno agli eredi in caso di decesso. Coi buoni in modalità standard, invece, c’è dieci anni di tempo per reclamare i propri soldi una volta superata la scadenza. Passati questi sarà troppo tardi. Solo una lunga battaglia legale potrebbe aiutare ma non è necessariamente sinonimo di successo. Per quanto riguarda i libretti, invece, scatta la chiusura automatica quando non si registrano movimenti a dieci anni dall’ultimo intervento. Anche in questo caso dunque una decade di tempo prima del conto alla rovescia definitivo.

Pasquale Edivaldo Cacciola

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