Scopriamo, se esiste un numero massimo di libretti postali che è possibile intestare. A cosa prestare attenzione.
Risparmiare e accantonare delle piccole somme è una delle caratteristiche di molte famiglie e pensionati. Un’attitudine che consente di affrontare momenti delicati, spese impreviste o difficoltà economiche. Non si tratta di un aspetto secondario anche da un punto di vista macroeconomico, perché permette di superare fasi difficili senza ricorrere a indebitamenti pericolosi per i singoli risparmiatori, quanto per l’intero sistema.
La custodia e la gestione dei risparmi, come della pensione, è quindi una questione importante, da non sottovalutare. Normalmente gli strumenti più usati sono i conti correnti bancari e postali, ma non sono gli unici a disposizione dei risparmiatori. Tra quelli più diffusi e con maggior uso, sono da segnalare i prodotti di Poste italiane, in particolare i libretti postali, di diverse tipologie ordinari, per minori e smart.
Libretti postali, quanti se ne possono avere
I libretti postali sono tra gli strumenti di risparmio più sicuri, con la garanzia dello Stato italiano e con rischi economici bassi. Sono di semplice gestione e con spese ridotte all’osso. Infatti apertura, gestione ed eventuale chiusura sono gratuite. Vi sono poi degli oneri fiscali sugli interessi e l’imposta di bollo per le giacenze medie annue oltre i 5mila euro.
In effetti, la rendita che i libretti garantiscono è molto bassa, soprattutto per i libretti ordinari. A offrire l’opportunità migliore sono i libretti smart, con l’opzione supersmart che garantisce un interesse del 2,50 o del 3,50 per cento a scadenza del prodotto. Vanno considerati gli oneri fiscali sugli interessi del 26 per cento. Con questo strumento è possibile associare la carta libretto, per i versamenti o prelievi dagli sportelli ATM postamat.
Tuttavia con la carta libretto non è possibile effettuare acquisti né in negozi fisici, né in quelli online. Si può dire che il libretto postale sia uno strumento di accantonamento del risparmio piuttosto che di investimento, per quanto minimo. Non è un caso sia possibile accreditare sul libretto la pensione, ma non lo stipendio. Inoltre non è possibile effettuare bonifici, soltanto riceverne, associando il proprio conto corrente con il libretto stesso.
Quindi il titolare del conto corrente da cui si riceve il bonifico e quello del libretto devono essere la stessa persona. L’intestazione del libretto è consentita fino a quattro titolari (libretto cointestato), ma non ci sono limitazioni al numero di libretti che si possono intestare. Così come non ci sono particolari limitazioni alle somme da tenere nello strumento, se non nei versamenti giornalieri è possibile effettuare.
Per concludere diciamo che il libretto è uno strumento di accantonamento del proprio denaro, semplice da aprire e gestire, molto utile per chi punta alla sicurezza e alla comodità ai fini esclusivi del risparmio.