Facciamo chiarezza sulla legge 104 e davanti a quali patologie è riconosciuto questo stato di invalidità per il quale ci sono le agevolazioni previste dalla normativa in questione.
Davanti a situazioni di forte disabilità, la vita può diventare davvero molto difficile. La Repubblica italiana, come è noto, è basata sul principio dell’accettazione e dell’inclusione di chi si trova in condizioni di questo tipo. Per questo fine in particolar modo è stata pensata una delle leggi centrali nell’ordinamento italiano. Stiamo parlando, ovviamente, della legge 104 del 1992. Si tratta di una legge quadro che comprende una serie di misure e di iniziative per l’assistenza, l’integrazione ed i diritti delle persone che abbiano un handicap.
Chiaramente, poi, come è normale che sia, le patologie si distinguono per gravità ma anche per quanto siano vincolanti, per così dire, rispetto al regolare svolgimento della propria vita. Professionale e non solo. In tal senso, abbiamo deciso di realizzare un approfondimento su quali patologie rientrano in questa legge e quali sono le varie misure che vengono messe a disposizione dei cittadini da parte dello Stato. Non c’è mai, infatti, sufficiente chiarezza da questo punto di vista e non a caso è una delle domande più fatte sul web.
Secondo quanto stabilito dal decreto ministeriale n. 329 del 1999, poi successivamente modificato, le condizioni invalidanti che danno diritto all’accesso alle agevolazioni previste della legge 104 sono le seguenti. In primo luogo quelle che causano una riduzione della capacità e della possibilità lavorative pari almeno al 75%. In seconda istanza, quelle che causano una invalidità permanente anche se parziale. In ultimo, in conclusione, quelle che comportano una menomazione stabile o progressiva.
Per fare degli esempi, quelli più comuni, tra le patologie che danno accesso alla legge 104 ci sono particolari condizioni come:
Per avere, in ogni caso, la certezza che una data patologia dia accesso alle agevolazioni previste dalla legge 104, il nostro consiglio è sempre quello di rivolgersi ad uno specialista. In tal senso, per quel che riguarda la pensione sono arrivati anche degli aumenti nel 2024.
Una volta ottenuta la diagnosi definitiva da parte dello specialista, si potrà presentare la domanda per avere la pensione di invalidità. Per farla bisognerà recarsi presso un patronato o presso una associazione che si occupa di tutela delle persone con disabilità. Una commissione medico-legale dell’INPS convocherà poi l’interessato per la visita di controllo, alla fine della quale viene rilasciato il verbale.
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