La Manovra 2024 presenta alcuni importanti passi in avanti nel supporto alle famiglie italiane, specialmente quelle con figli.
La Legge di Bilancio 2024 è stata approvata in extremis dal parlamento, dopo settimane di discussioni e grandi polemiche. Tra gli aspetti più interessanti c’è sicuramente quello degli aiuti alle famiglie, che nel 2024 continueranno a essere erogati grazie a bonus e misure assistenziali varie. Rispetto all’anno che sta per concludersi, però, ci saranno diversi cambiamenti di cui è bene essere a conoscenza.
Il 29 dicembre 2023 si prevede l’approvazione finale del testo che potrebbe ridefinire alcune dinamiche economiche per molte famiglie italiane. Il principio che ha ispirato queste nuove regole è quello di rendere più sostenibili le spese quotidiane per i nuclei più numerosi e quelli con redditi più bassi, motivo per cui la maggior parte degli aiuti è destinata a famiglie con redditi inferiori ai 50.000 euro annui.
La manovra di bilancio per il 2024 mira a rafforzare il sostegno alle famiglie, soprattutto quelle numerose o con redditi più bassi. Tra le novità principali troviamo l’unificazione delle aliquote Irpef intermedie, incentivi per le mamme lavoratrici, bonus per le rette dell’asilo e l’ampliamento della social card.
Per le famiglie con un reddito fino a 15.000 euro, la riforma dell’Irpef e il taglio del cuneo fiscale si tradurranno in un beneficio di circa mille euro annui. A questo si aggiungono 382 euro dalla “Carta Dedicata a Te” per beni essenziali, e l’assegno unico di 189,5 euro al mese, per un totale annuo di 2.880 euro. Previsto anche un bonus per le rette dell’asilo fino a 2.100 euro.
Per i nuclei con due figli, l’assegno unico può arrivare a 370 euro al mese per i redditi più bassi. Fino a 15.000 euro di Isee, si ha diritto alla “Carta dedicata a te” e al bonus asilo, per un aiuto complessivo di circa 5.700 euro. I vantaggi si riducono significativamente per redditi di 35.000 euro, diventando quasi nulli oltre i 60.000 euro.
Le famiglie con tre figli godono invece di benefici particolarmente significativi, in linea con la politica governativa di incentivo alla natalità. Con un reddito fino a 15.000 euro, i vantaggi possono superare i 12.000 euro annui, metà dei quali coperti dall’assegno unico, che aumenta del 50% dal terzo figlio. Si aggiungono circa mille euro annui dal taglio del cuneo fiscale e dalla riduzione delle aliquote Irpef, oltre a sconti sui contributi per le mamme lavoratrici e aiuti per le rette dell’asilo. Si prevede anche un supporto per le bollette energetiche tramite il “bonus sociale”.
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