Anche i lavoratori stagionali hanno diritto a permessi, riposi, ferie e TFR. Cerchiamo di capire cosa dice la legge e come riuscire ad ottenerli.
L’estate è il momento apice per i contratti di lavoro stagionale; di fatto coprendo in particolare il settore turistico e quello agro-alimentare è durante i mesi estivi che si concentra il maggior numero di contratti di questo tipo. Si tratta, in effetti, di una tipologia di contratto lavorativo sfruttata dai datori di lavoro per quelle attività in cui si riscontrano picchi lavoro, con necessità di aumentare il numero dei dipendenti, a momenti dell’anno caratterizzati da scarsa attività.
Sebbene la normativa sul contratto stagionale risalga al 1963, negli anni si è venuta creare l’idea che questa tipologia di contratto dia il via a forme di lavoro precario o in ogni caso “secondario” con i lavoratori di questi settori considerati di serie B e per questo senza diritti o comunque non con gli stessi riconoscimenti dei lavoratori dipendenti che svolgono le loro mansioni tutto l’anno. Ma è davvero così? A differenza di quanto si creda e si applichi, anche i lavoratori stagionali hanno diritto a permessi, riposo, TFR e ferie.
Anche se si tratta di una forma di contratto a termine, come tutti i lavoratori, anche quelli che rientrano nei contratti stagionali hanno pari diritti. Hanno, quindi, diritto ai permessi come alle ferie, hanno diritto al riposo settimanale così come all’accumulo del TFR. Vediamo punto per punto cosa dice la normativa a riguardo.
Le ferie e i permessi si stabiliscono in proporzione alla durata del periodo lavorativo, questo significa che nell’arco di un anno un lavoratore matura più ferie e permessi rispetto ad un lavoratore stagionale. Ma appunto ferie e permessi sono comunque maturati anche da questi ultimi e possono essere godute sia durante il periodo lavorativo oppure essere liquidate in busta paga. Il datore di lavoro in ogni caso non può negarne il riconoscimento.
Per quanto riguarda un altro punto spinoso di questa tipologia di contratto si può far riferimento alla stessa Costituzione, la quale afferma che ogni lavoratore ha diritto ad un giorno settimanale di riposo inteso in 24 ore consecutive. A questo si aggiunge poi il dlgs. 66/2003 che stabilisce che il lavoratore ha diritto a 11 ore di riposo consecutive tra un turno e l’altro. Da questo si ricava anche che la giornata lavorativa massima può essere composta da 13 ore. Per questa tipologia di contratto possono esserci anche delle deroghe al diritto al riposo, in ogni caso comunque l’orario settimanale non può superare le 48 ore, straordinari compresi.
Per quanto riguarda il trattamento previdenziale ed assicurativo, anche i lavoratori stagionali godono di tutte queste tutele. Il che vuol dire che sono coperti da assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e malattie professionali, hanno diritto al versamento dei contributi previdenziali per fini pensionistici, oltre che all’indennità di malattia. Tra queste c’è anche la maturazione del TFR che deve essere versato al lavoratore al termine del contratto.
Si può, infine, fare richiesta di NaspI laddove ci siano le condizioni necessarie per ottenerla e i lavoratori hanno anche diritto di precedenza rispetto alle nuove assunzioni a tempo determinato da parte dello stesso datore di lavoro.
Le dichiarazioni del ministro Valditara sulla violenza di genere e l'immigrazione scatenano polemiche, evidenziando la…
Amazon anticipa il Black Friday con sconti imperdibili, tra cui la Smart TV Samsung UE55DU7190UXZT…
La dirigente scolastica Tina G. denuncia il preoccupante fenomeno delle foto alle targhe dei docenti,…
Scopri tre monitor 4K ideali per il gaming: l'ASUS ROG Strix XG27UCS per prestazioni premium,…
L'ossessione per i social media e lo "sharenting" sollevano preoccupazioni sulla salute mentale dei giovani,…
Scopri l'offerta di Amazon per un kit di luci LED controllabili tramite app a soli…