Arrivano delle piccole modifiche per i lavoratori domestici, sui numeri retributivi dal 1 gennaio 2024. Vediamo insieme cosa cambia e le novità degli ultimi anni.
Il rapporto di lavoro fra privato e figura domestica ha assunto, nel tempo, sempre una posizione particolare e diversa. La cura della casa e/o della persona hanno determinato una netta differenza contrattuale e di minimo retributivo. Questo succede proprio dal 2020, una data che ha cambiato tutti i rapporti fra datore di lavoro e lavoratore domestico, in base ai contratti che sono andati ad evolvere in base alle esigenze dei lavoratori e dei datori di lavoro, in un mondo che, dalla pandemia, ha cambiato il proprio volto e le proprie priorità .
Lavoratori domestici: ecco i cambiamenti dal 2020
Partiamo da lontano per parlare dei lavoratori domestici, inserendoli all’interno di quello che è stata la pandemia. Dal Covid19 la situazione è andato drasticamente cambiandosi, i lavoratori domestici hanno richiesto, giustamente, delle tutele maggiori che non riguardassero solo ed esclusivamente il periodo storico, ma le proprie condizioni contrattuali anche future. Un modo di vedere il lavoro e il futuro diverso da quello sempre vissuto, proprio viste le grandi trasformazioni sociali che la pandemia si è portata dietro. Siamo quindi nel 2020 quando viene siglato il contratto nazionale collettivo.
Così sono iniziare le trasformazioni che hanno comportato una serie di modifiche che si sono susseguite negli anni. Essenziale comprendere che questa nuova definizione, costituitasi proprio in quel periodo storico, ha suddiviso i lavoratori domestici e i lavoratori domestici impiegati in attività assistenziale e di cura. Quindi parliamo di colf, badanti e baby sitter. Queste hanno portato ad adeguamenti non solo economici. Si parla, quindi, di agevolazioni e indennità aggiuntive, come un’indennità aggiuntiva oscillante tra 100 e 116 euro. Si parla di agevolazioni anche per il datore di lavoro, per le famiglie con persone non autosufficienti a carico. Infine anche caratteristiche di trasparenza, infatti dal 2022 si è iniziato a richiedere di comunicare al lavoratore alcune informazioni specifiche sul contratto, lavorando, per l’appunto, sulla trasparenza.
Trasparenze e minimi retributivi: ecco i dati per il 2024
Ma per quanto riguarda i minimi retributivi invece? Gli accordi non sono cambiati, le modifiche che questo 2024 saranno obbligatorie sono originarie degli accordi siglati nel 2020. Infatti è stato calcolato, dal 1 gennaio 2024, un incremento del minimo retributivo rispetto al 2023, soggetto all’inflazione che viviamo nel nostro paese. Si conta, per questo anno, un aumento minimo, pari allo 0,56%.
Un adeguamento normale che è soggetto alle grandi trasformazioni storiche del periodo in cui viviamo, che non fanno che aumentare il costo della vita e mettere in difficoltà molti lavoratori. In attesa di comprendere come sarà il 2025 per capire se l’inflazione smetterà di camminare e, quindi, anche l’adeguamento degli stipendi che, però, non è un diritto applicato a tutti.