A volte si può aspettare il rimborso fiscale del 730 inutilmente. L’Agenzia delle Entrate prevede diversi motivi per bloccarli, oltre i controlli preventivi.
La stagione della dichiarazione dei redditi ha preso ufficialmente il via lo scorso 30 Aprile quando i cittadini hanno potuto trovare nella propria area utente sul sito dell’Agenzia delle Entrate, il modello 730 precompilato.
Chi ha già accettato la dichiarazione resa disponibile dall’Ente o chi ha provveduto ad inviare un Modello compilato da zero è magari in attesa del rimborso fiscale, quello che solitamente si ottiene detraendo alcune spese che si affrontano nell’arco dell’anno e che quindi sono considerate come detrazioni da eliminare rispetto alle tasse da pagare.
I tempi di attesa per il rimborso variano molto a seconda di quando si è inviato il documento, di quando è stato recepito e di quanto tempo ci impieghi l’Agenzia per i dovuti controlli. L’utilizzo del modello precompilato è servito in parte, oltre che a velocizzare i tempi, anche ad evitare i controlli dell’Agenzia; tuttavia può capitare che questo blocchi i rimborsi proprio in favore di approfondimenti fiscali. Quali sono i casi presi in considerazione, e cioè sospetti per l’AdE, lo vedremo più avanti.
Quando l’Agenzia delle Entrate blocca il rimborso fiscale è perché ha notato delle incoerenze che scattano tendenzialmente quando si apportano modifiche rispetto al modello precompilato messo a disposizione.
Uno dei primi motivi che spinge l’AdE ad approfondire i controlli riguarda proprio la somma che si richiede di rimborsare; se si supera la soglia dei 4mila euro, infatti, l’Agenzia è portata a controllare in maniera più approfondita tutte le dichiarazioni e modifiche apportate.
Il blocco può essere predisposto anche quando, incrociando i dati, l’Agenzia si rende conto che il contribuente ha contratto un debito con l’Agenzia stessa. Per cui rispetto al debito, l’AdE provvede a proporre un piano di saldo del debito.
Ma i casi previsti non sono questi. L’Agenzia delle Entrate bocca i rimborsi fiscale anche nei casi in cui:
Infine, controlli preventivi scattano anche alla presenza di incoerenze rispetto ai dati riportati nelle dichiarazioni dei redditi degli anni precedenti.
Al di là, comunque, di quale sia il motivo per cui l’Agenzia delle Entrate blocca il rimborso è bene sapere che è diritto del contribuente essere informato. Le modalità con cui arriva questa comunicazione cambiano a seconda delle modalità con cui è stato presentato il modello: nel caso di presentazione diretta, il messaggio arriva nella propria area utente sul sito dell’Agenzia delle entrate. Mentre, se il modello è stato presentato tramite intermediario, quindi patronati CAF commercialisti ecc., l’Agenzia informa che ha effettuato l’assistenza fiscale che a sua volta avrà l’obbligo di informare il cliente.
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