Caldaia, multa salata in determinati casi. Cosa bisogna verificare co estrema cura per evitare sanzioni pesanti.
L’inverno ormai passato coincide con la fase di chiusura degli impianti di riscaldamento come previsto dalla normativa in vigore. A questo punto quindi può iniziare una fase molto importante che determina la vita e il funzionamento dell’impianto di riscaldamento e in particolare della caldaia. Ci riferiamo alla manutenzione.
Una corretta manutenzione vale per tutti i tipi di impianti alimentati a gas naturale, ad energia elettrica, a gpl, a pompa di calore. Ne va della durata dell’impianto. La natura, la frequenza, l’impatto della manutenzione variano a seconda del modello in funzione. Ma ricordiamo che la manutenzione della caldaia è un obbligo di legge al quale occorre prestare attenzione adeguata.
Caldaia, multa in arrivo in determinati casi
Le tipologie di manutenzione sono principalmente due. La prima è quella ordinaria che mira a verificare il corretto funzionamento dell’impianto, comprendendo ispezione e pulizia delle varie parti che lo compongono per individuare eventuali problemi. La seconda è il controllo dell’emissione dei fumi. Serve a garantire i limiti di legge nelle emissioni dei gas di scarico e a controllare i tiraggi per evitare pericolose dispersioni negli ambienti domestici.
Chiaramente per gli impianti elettrici, l’emissione dei fumi non è prevista non essendoci produzione di gas di scarico. La periodicità dei controlli dipende dalle caratteristiche tecniche dell’impianto e dalla sua tipologia. Per quelli con potenza pari o inferiore a 100 kW alimentati a combustibile solido o liquido revisione ogni 2 anni, mentre con potenza superiore revisione annuale.
Revisione ogni 4 anni per gli impianti alimentati a gas naturale o GPL con potenza inferiore o pari a 100 kW, mentre ogni 2 anni per quelli con potenza superiore. La verifica deve essere effettuata da un tecnico specializzato che alla conclusione della manutenzione rilascia un bollino blu o verde di conformità. I controlli riguardano principalmente il bruciatore e lo scambiatore, ma anche controllo dei filtri, ventilazione dell’ambiente, tenuta dell’impianto e rendimento complessivo sono verificati.
Il tecnico poi firma alcuni documenti da allegare al libretto della caldaia. I controlli di conformità sono effettuati da personale specializzato sotto la responsabilità di enti regionali o provinciali. le spese della manutenzione ordinaria spettano all’inquilino, mentre un’eventuale sostituzione al proprietario dell’appartamento. Veniamo al capitolo sanzioni. Non fare la manutenzione ordinaria della caldaia comporta delle sanzioni.
Queste vanno da 50 a 200 euro per mancata revisione. Aumentano da 500 a 600 euro se non c’è il libretto regolamentare della caldaia. Si pagano tra 500 e 3mila euro se non si controlla la combustione o non si rispetta l’obbligo di effettuare interventi straordinari per mettere in regola l’impianto. Impianto che può essere sottoposto a fermo dall’autorità competente, se il cattivo funzionamento mette a rischio la sicurezza.