Isopensione se non ne hai mai sentito parlare scopri che cos’è e come funziona, tutte le regole a riguardo, ecco a chi si si rivolge.
L’isopensione, è uno strumento utile dell’articolo 4 della legge del 28 giugno 2012, si rivolge ai datori di lavoro e al loro personale. La formula è riferita ai datori di lavoro di grandi aziende che solitamente hanno un’elevata dimensione occupazionale e sono in una situazione di eccedenza di personale.
In questo caso i datori di lavoro hanno la possibilità di rivolgersi ai sindacati per gli accordi basati sull’isopensione. Tale richiesta può essere effettuata preventivamente in presenza di problematiche relative all’eccedenza di personale. Attraverso un accordo con alcune organizzazioni, viene riconosciuta ai lavoratori una prestazione economica con copertura figurativa. Le spese sono a carico dell’azienda fino alla maturazione dei requisiti per la pensione.
A poter accedere alla misura sono particolari aziende che mediamente impiegano più di 15 dipendenti, il requisito occupazionale, viene calcolato sul semestre precedente alla stipula dell’accordo. A poter essere soggetti al trattamento, è tutta la forza lavoro, ad eccezione degli apprendisti e dei lavoratori con contratto di reinserimento. I dipendenti destinatari del provvedimento, sono coloro che hanno raggiunto i requisiti contributivi ed anagrafici per il pensionamento di vecchiaia, o per quello anticipato.
Dovranno averlo fatto entro e non oltre i quattro anni successivi la cessazione del rapporto di lavoro. Il decreto milleproroghe tuttavia aumentato i termini a sette anni, fino al 2026. Il discorso è valido anche per gli impieghi all’estero che dovranno però essere svolti in paesi in cui è possibile applicare la regolamentazione comunitaria. Dunque in quei paesi che hanno concluso accordi con l’Italia sulla sicurezza sociale. Il periodo minimo non dovrà essere inferiore alle 52 settimane. A non poter fare la richiesta per l’isopensione, sono I percettori di pensione o di assegno di invalidità.
Per effettuare la richiesta, il datore di lavoro dovrà inoltrare all’Inps l’accordo sottoscritto con i sindacati, nel documento dovranno essere riportati i nomi dei lavoratori coinvolti. Una volta che l’ente avrà ricevuto la documentazione si occuperà di effettuare l’istruttoria, ed il lavoratore sarà chiamato ad esprimere la propria accettazione. A questo punto il datore di lavoro dovrà presentare la fideiussione bancaria come prova degli obblighi assunti nei confronti dell’Inps.
Dovrà dunque garantire di provvedere al pagamento degli assegni pensionistici impegnandosi a versare i contributi fino all’età pensionabile del lavoratore interessato. Per quanto riguarda gli importi, all’ex lavoratore spetterà la somma corrispondente alla pensione che avrebbe dovuto percepire nel caso in cui fosse andato in pensione normalmente, ovvero 13 mensilità in base alla pensione che gli sarebbe spettata.
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