Dopo la separazione dei coniugi, la casa coniugale in che modo deve essere divisa nella DSU? Quello che devi sapere.
Alcuni strumenti in Italia permettono di capire chi deve assumersi le proprie responsabilità in merito ad una situazione. Uno di questi è la Dichiarazione Sostitutiva di Certificazione, anche conosciuta come DSU. Si tratta di una dichiarazione firmata in un foglio di carta semplice. Qui viene fatta una dichiarazione sotto propria responsabilità, che è importante ai fini di un fatto, uno stato o una proprietà.
Il dichiarante può fare a meno dei suoi benefici in caso non siano reali i contenuti delle sue dichiarazioni. Questo può essere anche un reato del codice penale, quindi è molto importante fare attenzione. Se ne occupa la Pubblica Amministrazione quando ciò accade. Difatti ha l’obbligo di verificare l’autocertificazione, proprio come previsto dalla legge. Possono anche scattare dei controlli nel caso in cui siano presenti dei dubbi.
Ma le domande possono esserci anche da parte degli utenti italiani. Ad esempio che cosa può succedere durante una separazione di una casa coniugale. Se risulta essere al 50% in che modo dovrà essere gestita? Parliamo di una situazione piuttosto complessa e che deve essere chiarita. Altrimenti la DSU va in conflitto con l’ISEE al momento della presentazione. Oppure potrebbe non esserci la possibilità di dichiararlo. Vediamo insieme qual è la risposta a questa spinosa domanda.
Per iniziare è importante dichiarare il proprio 50%, anche se l’altra metà appartiene all’ex coniuge. E nel caso in cui l’immobile sia considerato prima casa, la regola vale lo stesso pure per l’altro coniuge. Nella DSU non sono previste esenzioni, quindi si dovrà dichiarare di essere il proprietario. E non c’è nulla di sbagliato nel farlo dal momento che è così. Ma la regola da tenere a mente in questo caso non è uguale.
I coniugi fanno parte dello stesso nucleo familiare, seppur adesso vivano in luoghi differenti. Viene considerato pure il provvedimento di separazione o di divorzio firmato da un giudice. In quest’ultimo caso si espone la sentenza divorzile. Cioè che si dovrà continuare a dichiarare di essere il proprietario, con la differenza che non si pagherà l’IMU. Questo perché si tratta della casa coniugale su cui ha diritto di residenza anche l’altro coniuge.
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