Quando si fa richiesta di invalidità civile può capitare che sul sito INPS compaia la dicitura “domanda definita”: cosa vuol dire?
Tra i molti servizi di welfare presenti in Italia, quello dell’invalidità civile erogata agli aventi diritto interessa e agevola una fetta importante della popolazione. Chi soffre di patologie croniche o invalidanti, infatti, può fare richiesta all’INPS affinché gli sia riconosciuto ufficialmente uno stato di invalidità con relativa percentuale che sta a indicare la gravità della condizione.
Ma qual è l’iter da seguire per fare richiesta? E cosa succede dopo che l’ente di previdenza ha esaminato la pratica? Ad esempio, se sulla domanda di invalidità civile compare la dicitura “domanda definita”, essa cosa sta a indicare? Cerchiamo di rispondere a queste e altre domande passo passo, fornendo un quadro completo su come muoversi in caso di stato di invalidità.
La prima cosa da fare è inoltrare una richiesta all’INPS, fornendo documentazione medica, relazioni sanitarie e attestati che verifichino la presenza di patologie invalidanti, croniche e non. Bisogna infatti fare una premessa: non soltanto le malattie croniche possono beneficiare dell’invalidità, tanto che l’INPS si avvale della facoltà di riesaminare le pratiche per evidenziare eventuali peggioramenti o miglioramenti nella condizione degli individui.
Per fare richiesta si può andare sul sito dell’INPS, oppure ci si può rivolgere a un Caf. In tal modo si è certi di presentare domande complete, che possano passare al vaglio dell’INPS. Una volta acquisita tutta la documentazione, possono passare alcune settimane per la verifica. Sul sito dell’INPS si può verificare lo stato della propria pratica e incorrere in varie diciture che lo descrivano.
Una di queste è “domanda definita“. Ciò significa che la richiesta è stata accettata, elaborata e accolta. Ma a questo punto cosa succede? Solitamente l’INPS ha bisogno di verificare la condizione fisica e mentale dei pazienti, per questo tra gli scenari possibili vi è quello di doversi recare alla propria ASL di riferimento per una visita medica.
In altri casi la documentazione medica fornita in fase di domanda viene considerata sufficiente e l’ente emette direttamente un verdetto con relativa percentuale di invalidità indicata. Nel caso di invalidità fino al 73% non è prevista l’erogazione di benefici economici. Per percentuali tra il 74% e il 99%, e poi per il 100%, sono previsti alcuni benefici.
Quello economico, detto pensione di invalidità civile, viene erogato solo se il richiedente rispetta alcuni requisiti di reddito. Per l’anno 2024, ad esempio, il tetto reddituale da rispettare per continuare a ricevere la pensione di invalidità è stato fissato a 5.725,46 euro lordi annui. L’assegno mensile, invece, corrisponde a un contributo di 333,33 euro.
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