Per intestare una casa a proprio nome o a nome di qualcun altro, non è necessario il lavoro intermedio di un notaio: capiamo quali siano i passaggi
Per intestare una casa non è necessario il lavoro intermedio di un notaio, nonostante di norma le persone che abbiano necessità di effettuare un passaggio di proprietà vi si rivolgono. Può capitare nella vita di dove intestare un alloggio ad un figlio o un familiare, di venderlo o di acquistarlo: non esistono tempi uguali per tutti per la conclusione della pratica, perché ogni caso è a sé stante. Quel che richiede la più comune procedura è l’andare dal notaio, sia nel caso di un appartamento donato, sia nel caso di una vendita.
Quel che fa il notaio è avviare una serie di controlli di idoneità dell’immobile: dalle documentazioni relative alle autorizzazioni per la costruzione, alla planimetria corrispondente depositata in Catasto, all’attestato di prestazione energetica. Dopo la registrazione dell’atto, il contratto stipulato andrà depositato presso l’Agenzia delle Entrate, pagando l’imposta di registro. L’ultimo passaggio riguarderà infine la trascrizione dell’atto pubblico notarile, che lo renderà opponibile ai terzi e la voltura catastale. Secondo la legge, tuttavia, esiste un modo per evitare le spese di questi passaggi?
Intestare casa, come evitare le spese del notaio
Quando si effettua il passaggio di proprietà, le spese del notaio sono normalmente quelle che influiscono di più. Variano in base al professionista al quale ci si rivolge, tuttavia esistono dei costi standard basati sul valore dell’immobile. Nel caso di una donazione, la parcella si aggira tra i 900 euro e i 2000 euro. In caso di vendita, si parte da un minimo di 1500 euro fino a 2000 euro, purché il valore dell’immobile non superi i 100.000 euro. Andranno poi aggiunte l’imposta di registro, l’imposta ipotecaria, l’imposta catastale e, eventualmente, l’imposta di donazione (il 4% del valore dell’immobile se non supera i 100.000 euro, altrimenti il 6%).
Ma come poter intestare casa senza andare dal notaio e senza affrontare le spese per il rogito? Secondo una sentenza emessa negli ultimi giorni dalla Cassazione, un padre può regalare casa al proprio figlio semplicemente consegnandogli le chiavi e verbalmente stabilendo l’accordo del passaggio di proprietà. Trascorsi vent’anni durante i quali il figlio ha abitato nell’alloggio, comportandosi come proprietario, può avvalersi dell’usucapione (diverso dall’usufrutto). Si dovrà rivolgere al giudice e far trascrivere nei registri il passaggio di proprietà. Qualora non volesse affrontare le spese del giudizio e dell’avvocato, la questione si può risolvere con un organismo di mediazione.