Intestare casa al figlio senza pagare tasse: quando si può fare

Il passaggio di proprietà per evitare delle imposte è una pratica legale ma bisogna sapere bene come procedere

proprietà casa figlio
Simbolico passaggio di proprietà della casa dal genitore al figlio – codiciateco.it

Chi compra una proprietà e la trasferisce al figlio, lo fa anche per ottenere i benefici fiscali legati alla prima casa, nonostante ci sia il possesso di un secondo immobile. Non a caso il trasferimento della proprietà di un immobile ai figli suscita interesse per la maggioranza degli acquirenti nel mondo immobiliare. Una scelta che dà una doppia possibilità: la prima un’abitazione ai propri figlie, la seconda risparmiare.

Casa intestata al figlio: il pagamento delle tasse

Firma contratto casa
Contratto acquisto casa – codiciateco.it

Così facendo, infatti, si punta a evitare le imposte associate all’acquisto e al possesso di una seconda residenza. Chiariamolo subito: non c’è nulla di illegale, si tratta di una donazione ma bisogna approfondire poiché potrebbero esserci dei rischi dietro questa scelta come la questione dei debiti.

Il trasferimento della proprietà ai figli al fine di proteggerla dal pignoramento, una pratica più diffusa di quanto si possa pensare, è consentito ma solo in alcune circostanze.

Al momento del rogito le imposte da versare includono l’imposta di registro al 2% e non al 9% se si acquista da un privato, mentre l’Iva è al 4% anziché al 10% se si acquista direttamente dal costruttore. C’è poi l’imposta catastale e ipotecaria a 50 euro ciascuna in base a una misura proporzionale se si acquista da un privato, cioè 200 euro se si acquista dal costruttore.

Il beneficio del caso di cui si può usufruire, conosciuto come bonus prima casa, viene garantito solo se il figlio intestatario non è proprietario di altri immobiliari, a condizione che non si tratti di un immobile di lusso e che trasferisca la residenza nello stesso Comune entro 18 mesi dal rogito. Ciò comporta anche l’esenzione dall’Imu e dalla Tasi.

Ma veniamo al tema pignoramento. Per i debiti preesistenti resta il rischio di contestazione da parte dei creditori. Se la donazione al figlio avviene quando il donante non ha debiti, l’immobile in questione è al riparo da pignoramenti. Lo stesso vale per l’immobile del genitore stesso. Così come quello del genitore, viene messo al riparo dai pignoramenti da parte dell’Agenzia delle entrate.

Ma come accennato ci sono dei rischi che devono essere valutati bene caso per caso con l’aiuto di esperti e consulenti coinvolti nel passaggio di proprietà. Se il genitore donante non è ancora proprietario del bene che sta per essere acquistato, si può procedere con una donazione indiretta per evitare il doppio atto notarile.

 

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