Come ottenere il rimborso dei contributi versati all’INPS in caso di doppio pagamento? Tutto quello da sapere e l’iter preciso da seguire.
Il versamento all’INPS dei contributi è necessario per stabilire l’assegno pensionistico che si riceverà, ma anche l’età in cui è possibile andare in pensione. Può capitare però, quando si versano i contributi volontari –strumento extra che si ha disposizione per mettersi in regola con i contributi e anticipare il pensionamento- di rendersi conto di aver versato più del dovuto.
Cosa fare in questi casi? Intanto è bene sapere che si è in credito con l’ente ed è quindi possibile recuperare il denaro in più versato. A seconda della categoria di lavoratori a cui si è appartenuti, cioè dipendete, autonomi e le specifiche per artigiani e imprese agricole, c’è una procedura da seguire che è stata definita dall’INPS stessa. Inoltre il credito può essere recuperato in un’unica soluzione oppure spalmato sull’assegno pensionistico.
Il versamento dei contributi non dovuti avviene, nella maggior parte delle volte, in maniera inconsapevole per il lavoratore, soprattutto se parliamo di dipendenti. Si tratta nei fatti di somme di denaro extra versate nelle casse dell’ente previdenziale, che non è tenuto a comunicare al lavoratore la presenza di queste eccedenze.
Questo vuol dire che spetta al lavoratore stesso rendersi conto di questo errore e per riuscirsi deve, come prima cosa, chiedere un estratto conto previdenziale che, come lascia intendere il nome, è un documento in cui sono riportati tutti i versamenti previdenziali a favore del lavoratore. Tra le voci segnate in questo estratto conto ci sono anche quelle riguardanti i contributi versati in più. Qualora questa voce sia presente, allora è possibile procedere con la richiesta di rimborso, in caso contrario ovviamente no -a meno che non si abbiano prove di eventuali eccedenze e quindi bisogna andare fisicamente in una sede INSP a chiedere informazioni.
Come già anticipato prima, l’iter per i rimborsi per crediti contributivi cambia a seconda del contratto di lavoro sottoscritto.
I dipendenti del settore pubblico possono rivolgersi direttamente al responsabile che si occupa della contabilità, che lo indirizzerà verso la specifica procedura INPS prevista -ovvero la presentazione di una domanda di rimborso. Attenzione però perché i dipendenti pubblici hanno un limite di prescrizione; si può fare domanda di rimborso entro i 5 anni dall’errore, altrimenti si perde il diritto di ottenere il rimborso. Prescrizione che sale a 10 anni se si versa di più rispetto al massimale previsto dal contratto di lavoro.
i dipendenti privati invece, devono rivolgersi al proprio datore di lavoro che, in quanto obbligato a versare a loro nome i contributi, dovrà presentare domanda e restituire poi in un’unica rata la somma al dipendete.
Per quanto riguarda autonomi, imprese agricole, artigiani e commerciati è previsto un iter differente visto che queste categoria pagano i contributi per conto loro e anno per anno in base alla dichiarazione dei redditi. La prima cosa da fare è controllare il proprio Cassetto Previdenziale, che si trova nell’area utente INPS e, nel caso di eccedenze seguire le indicazioni alla voce Domanda di rimborso di contributi indebitamente versati.
Si compila il modulo online e si attende la riposta dell’ente che arriva entro 30 giorni. In caso di esito positivo si può ottenere un rimborso immediato oppure decidere di utilizzare la somma come compensazione dei successivi contributi da versare.
Anche i pensionati possono controllare l’eventualità di contributi versati in eccedenza. Bisogna però ricordarsi della regola della prescrizione, per cui è bene recarsi direttamente allo sportello INSP più vicino.
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