Immagina di dover restituire un anno di pensione percepita. Purtroppo è possibile ma basta non commettere questo errore.
Immagina di ricevere improvvisamente una lettera dall’INPS che non solo ti blocca la pensione ma ti chiede anche di restituire fino a 12 mesi percepiti senza averne diritto. Un incubo che purtroppo è reale, è già successo e la colpa quasi sempre è del pensionato, definiamolo così, sbadato. Le regole dell’INPS sono molto chiare ma evidentemente in un periodo economico che, per usare un eufemismo, non è tra i migliori che l’Italia abbia mai vissuto, chi percepisce una pensione è consapevole che questa non basterà a soddisfare tutte le esigenze proprie e della famiglia. Ed è qui che nasce il problema.
Dopo una vita dedicata con fatica e sacrifici al lavoro, arriva la tanto attesa pensione. In base al lavoro svolto, l’importo mensile cambia ma la stragrande maggioranza degli italiani non percepisce un assegno da nababbi e dovrà fare di necessità virtù, inventandosi ogni mese un modo per non arrivare con l’acqua alla gola prima di ricevere l’assegno successivo. Ed è così che molti pensionati, ancora in forma e abili al lavoro, decidono di continuare a lavorare. Non che sia proibito ma l’INPS ha stabilito delle regole molto chiare perché il diritto alla pensione non venga meno, o peggio, che debba essere restituita.
Una vita di sacrifici e lavoro, dicevamo, e la necessità di non smettere di fare qualche lavoretto anche quando si percepisce la pensione. Il rischio di perdere tutto nasce da qui. E sarà difficile convincere l’INPS che si lavora per mantenere la famiglia e che la pensione non basta, le regole sono ferree e chiare. Ci sono due tipologie di pensioni che prevedono il divieto di tornare a lavorare. Parliamo della quota 103 così come succedeva anche con la quota 100 e la quota 102. E poi c’ la seconda tiplogia di pensione che vieta il ritorno al lavoro ed è l’Ape sociale, una misura che è stata confermata nel 2024 anche se modificata con l’aumento dell’età di uscita. In caso di lavoro durante la pensione, l’INPS può arrivare a sospendere l’assegno mensile e addirittura a chiedere la restituzione anche di un anno di pensione percepita.
Ma ci sono delle eccezioni. In caso di lavoro, l’INPS arriva a sospendere la pensione e poi chiede la restituzione delle somme percepite indebitamente. E la restituzione può arrivare anche all’intero anno solare. La cronaca racconta che chi la lavorato anche per qualche giorno da dipendente, ha dovuto prima di tutto perdere la pensione e poi ha dovuto restituirla, anche chi ha solo fatto la comparsa in un film. Questo perché, come anticipato, chiunque vada in pensione con una delle misure a quota o chi è entrato in pensione con l’Ape sociale nel 2024, non può svolgere alcuna attività lavorativa né da dipendente né da autonomo. L’unica eccezione ammessa è quella del lavoro autonomo occasionale ma solo se questa non supera i 5.000 euro di reddito annuo.
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