Pubblicata la circolare INPS con le modalità operative per richiedere il “bonus mamme”: ecco cosa bisogna sapere.
La legge di bilancio 2024 ha previsto diversi sostegni economici per aiutare persone fragili, famiglie con figli a carico e madri lavoratrici. A queste ultime, ad esempio, è indirizzato il “bonus mamme”, un esonero della contribuzione previdenziale destinato alle lavoratrici che hanno almeno tre figli. La circolare, con tutte le indicazioni in merito, è stata pubblicata sul portale INPS lo scorso giovedì 1 febbraio 2024.
La Legge di Bilancio 2024 ha stabilito per le famiglie diversi benefici economici. Importante è l’Assegno unico e universale, un sostegno economico rivolto a lavoratori dipendenti, autonomi, pensionati, disoccupati e inoccupati con figli a carico fino al compimento dei ventuno anni. Grande rilevanza assume poi il Bonus mamme, che prevede l’esonero della contribuzione previdenziale (9,19% della retribuzione) per le lavoratrici madri.
L’esonero della contribuzione previdenziale, fino a un massimo di tremila euro annui da ripartire su base mensile, è destinato alle lavoratrici che hanno almeno tre figli. Da quest’anno, in via sperimentale, l’esonero è attribuito anche solo alle madri con due figli. Il bonus mamme è rivolto a tutte le dipendenti del settore pubblico e privato (anche agricolo, in somministrazione e in apprendistato) con contratto a tempo indeterminato.
Nella circolare pubblicata sul portale dell’INPS, si legge che il bonus consiste nell’esonero dal versamento dei contributi previdenziali a carico delle lavoratrici madri di tre o più figli. Secondo l’articolo 1, comma da 180 a 182, della legge 30 dicembre 2023, n. 213, recante “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2024 e bilancio pluriennale per il triennio 2024-2026”, possono accedere all’esonero tutte le lavoratrici madri, dipendenti di datori di lavoro sia pubblici che privati.
L’esonero spetta alle lavoratrici che rispettano alcuni requisiti. Nel periodo ricompreso dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2026 (ai fini della riduzione contributiva di cui all’articolo 1, comma 180), devono essere madri di tre figli o più figli, di cui il più piccolo abbia un’età inferiore ai diciotto anni. Il bonus è indirizzato anche alle madri di due figli nel periodo dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2024 (ai fini della riduzione contributiva di cui all’articolo 1, comma 181). In questo secondo caso, l’esonero spetta se l’integrazione dell’indennità è prevista da parte del datore di lavoro per il congedo fruito. L’esonero partirà dal mese di perfezionamento del requisito richiesto dalla norma.
L’esonero, nel limite massimo di tremila euro annui, è da riparametrare e applicare su base mensile. La soglia massima di esonero della contribuzione dovuta dalla lavoratrice, riferita al periodo di paga mensile è pari a 250 euro (€ 3.000/12). Per rapporti di lavoro risolti nel corso del mese, la soglia fa riferimento a 8,06 euro (€ 250/31) per ogni giorno di fruizione dell’esonero contributivo. Le lavoratrici interessate all’agevolazione possono rivolgersi ai propri datori di lavoro. Possono altrimenti utilizzare la funzionalità che sarà resa disponibile sul portale INPS.
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