Sono milioni gli italiani che, una volta in pensione, hanno deciso di lasciare l’Italia per vivere all’estero: le indicazioni dell’INPS.
Scopriamo le indicazioni in merito all’attribuzione e alla revoca delle detrazioni per i carichi familiari per i pensionati residenti all’estero. I pensionati che hanno lasciato l’Italia e che si sono trasferiti in paesi straniere sono milioni, in particolare coloro che hanno deciso di andare a vivere in uno degli Stati Membri dell’Unione Europea, per usufruire delle detrazioni per carichi di famiglia.
Ogni anno, i pensionati sono chiamati a presentare all’INPS le imposte sui redditi, in una dichiarazione che attesti la sussistenza di alcuni requisiti. Tra i requisiti ci sono lo Stato in cui risulta avere la residenza fiscale, aver prodotto in Italia almeno il 75% del reddito complessivo, e di non godere, nel paese ospitante, degli stessi benefici richiesti allo Stato italiano.
Altri requisiti sono che il reddito complessivo del familiare non sia superiore a 2.840, 51 euro, e ovviamente occorre fornire i dati anagrafici e il grado di parentela del familiare per il quale si intende usufruire della detrazione. Lo scorso 18 gennaio 2024, l’INPS ha fornito tutte le indicazioni per l’applicazione delle detrazioni per il periodi di imposta 2024.
I pensionati, tra l’altro, possono inoltrare la dichiarazione sostitutiva di atto notorio. In che modo? Ad esempio accedendo al portale online dell’INPS tramite SPID, oppure CIE 3.0, CNS o eIDAS, quest’ultimo l’accesso tramite identità digitale fornita dal paese in cui si vive.
È possibile visionare la pagina dedicata alle detrazioni fiscali per tutti i pensionati che vivono nella UE. Altro modo per avviare la dichiarazione sostitutiva è quello di avvalersi dell’assistenza gratuita di un Patronato. Inoltre, i pensionati che abbiano già usufruito delle detrazioni per carichi di famiglia, nell’anno 2023, possono mantenerle anche per quest’anno, ma solo presentando domanda di applicazione annuale entro il prossimo 12 febbraio 2024.
Come accennato, sono milioni i pensionati italiani all’estero, e ci sono parecchi paesi vantaggiosi. Lo stop del Portogallo alle agevolazioni fiscali, però, ha complicato questo esodo di massa. Un’opzione pratica e alternativa al Portogallo è la Grecia, con Atene che prevede un’aliquota agevolata del 7% sui redditi da pensione.
Oppure Malta, che ha introdotto un nuovo sistema di agevolazione chiamato Malta Retirement Programme, che prevede una tassazione agevolata con aliquota fissa al 15% sui redditi provenienti dall’estero. Altri paesi sono la Croazia, con aliquota al 12%, per pensioni fino ai 2.300 euro mensili e al 18% per le pensioni superiori ai 2.300 euro mensili. La Bulgaria prevede una tassazione al 10%, o la Romania al 16%.
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