Pensione di reversibilità e riduzione in base al reddito: ci sono alcuni casi in cui l’assegno viene erogato in forma piena. Ecco quali sono
La pensione di reversibilità è un sostegno pensionistico che, secondo la legge italiana, viene erogato nei confronti dei familiari quando un pensionato o un lavoratore assicurato muore. In particolare, sono il coniuge ed i figli a essere destinatari di questo trattamento che, a volte, è soggetto a riduzioni quando il familiare ha un proprio reddito che va oltre i limiti previsti dalla legge.
Ogni anno i limiti reddituali, oltre i quali viene attivata la riduzione dell’importo dell’assegno, variano in base ai dati ISTAT e a quelli dell’inflazione che viene registrata l’anno precedente. Per il 2024 si parte da un minimo del 25% per chi ha un reddito oltre 31 mila euro per arrivare ad un taglio del 50% per tutti coloro che hanno redditi superiori a 38.909,65 euro.
Ci sono però dei casi nei quali la pensione di reversibilità non viene mai ridotta. Vediamo quali sono e perché l’assegno è intoccabile.
Diversi sono i casi in cui la pensione di reversibilità non viene ridotta (rispetto a quelli in cui, invece, il coniuge la perde del tutto). In primo luogo, se il reddito del familiare che la percepisce è minore rispetto alle cifre indicate dalla soglia di legge che per il 2024 è di 23.345,79 euro. Se il coniuge o i figli percepiscono un reddito al di sotto di questa cifra, la decurtazione dell’assegno non viene effettuata e la pensione di reversibilità viene erogata in modo regolare secondo la norma.
Al coniuge, infatti, spetta il 60% dell’importo della pensione che il defunto avrebbe percepito, al coniuge e ad un figlio l’80% mentre nel caso in cui ci sono due figli la somma viene erogata in modo completo.
Ci sono però altri casi che non prevedono la riduzione dell’assegno della pensione di reversibilità. Se, infatti, in famiglia, ci sono dei figli minorenni, la reversibilità non può essere decurtata. Lo stesso vale per i figli che sono ancora studenti fino al compimento del 21° anno di età e fino al 26° se universitari o inabili al lavoro. Con queste condizioni il reddito non viene controllato e si procede con l’erogazione della pensione in forma piena (scopri qui invece cosa accade se il coniuge va all’estero).
Nel calcolo dei redditi che si effettua per capire se la pensione di reversibilità deve essere ridotta o meno alcune somme non vengono calcolate. Questa è una specifica importante da conoscere. Quelli che non vengono considerati sono la stessa pensione di reversibilità, il TFR o gli stipendi arretrati che sono tassati separatamente e la rendita catastale dell’abitazione principale rivalutata del 5%.
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