Quali sono i casi in cui l’Assegno di Inclusione o ADI decade: ecco a cosa devono prestare attenzione i beneficiari del sussidio economico.
Introdotto con la Legge di Bilancio approvata lo scorso dicembre, l’Assegno di Inclusione o ADI è un sostegno economico erogato ormai da sette mese. I beneficiari del sostegno sono le famiglie in condizioni di difficoltà economica e sociale. Perché l’ADI possa essere percepito su base mensile è necessario rispettare alcune scadenze, pena l’annullamento dell’Assegno stesso. Di seguito si riporteranno i casi che determinano la decadenza dell’Assegno di Inclusione.
I richiedenti dell’Assegno di Inclusione devono sottoscrivere il Patto di Attivazione digitale (PAD). Se la domanda per l’ADI supera con esito positivo i controlli relativi ai requisiti previsti dalla normativa, allora la richiesta risulta accolta.
Nel caso in cui le domande risultino accolte e i beneficiari hanno già ricevuto le prime mensilità dell’Assegno di Inclusione occorre comunque rispettare determinate scadenze. Chi non le rispetterà si vedrà sospendere il sussidio economico dell’ADI.
La normativa inerente l’ADI pubblicata sul sito web dell’INPS prevede che i beneficiari debbano presentarsi per il primo appuntamento presso i servizi sociali entro 120 giorni dalla sottoscrizione del Patto di attivazione digitale. I percettori dell’Assegno di Inclusione hanno l’obbligo di presentarsi ai servizi sociali. Una mancata presentazione può comportare la sospensione dei pagamenti dell’Assegno di Inclusione e la restituzione degli accrediti ricevuti.
Il primo appuntamento si svolge presso i servizi sociali e si tratta di un colloquio finalizzato all’inquadramento dei membri del nucleo famigliare. In occasione dell’incontro con i servizi sociali, l’INPS procederà con la valutazione multidimensionale dei bisogni del nucleo familiare. La validazione sarà volta anche alla definizione del migliore percorso personalizzato di inclusione sociale e lavorativa.
Gli operatori dei servizi sociali porranno delle domande conoscitive per comprendere la situazione del nucleo famigliare e valutare le specifiche necessità del nucleo stesso. Sulla base dell’esito del colloquio, l’INPS ridefinirà gli importi dell’ADI. Nel caso di variazioni nel nucleo familiare o nell’ISEE, i beneficiari dell’ADI devono subito darne comunicazione all’INPS, rispettando i tempi indicati nella normativa. Anche nel caso in cui uno dei componenti del nucleo inizi una nuova attività lavorativa, la variazione deve essere comunicata attraverso la compilazione del Modello ADI-Com Esteso.
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