Andare in pensione con venti anni di contributi sarà possibile nel 2024. Ci sono tre scivoli da scegliere, scopriamo quali sono i requisiti necessari per il pensionamento.
Il sistema pensionistico italiano permette di lasciare il mondo del lavoro anche con soli venti anni di contributi maturati ma a determinate condizioni.
I lavoratori prossimi alla pensione devono conoscere gli scivoli utilizzabile per lasciare il mondo del lavoro. Il sistema previdenziale italiano prevede misure che richiedono la soddisfazione di requisiti contributivi e/o anagrafici. Significa che per poter andare in pensione occorrerà compiere una determinata età anagrafica o maturare un numero specifico di contributi.
I contributi sono una somma periodicamente versata durante lo svolgimento di un’attività lavorativa per garantire un’assicurazione in denaro per il raggiungimento della pensione. Vengono versati sia dai lavoratori dipendenti che dagli autonomi. Il versamento è un obbligo di legge che determinerà anche il momento dell’uscita dal mondo del lavoro. Quali sono, ad esempio, gli scivoli di pensionamento con venti anni di contributi?
In pensione con 20 anni di contributi, chi può lasciare il lavoro
Venti anni sono un numero sufficiente per poter andare in pensione. Non bisognerà aspettarsi, però, un assegno elevato dato che il sistema contributivo penalizza chi ha maturato pochi anni di contributi. Basti pensare che tanti scivoli richiedono 41 anni per il pensionamento, una cifra molto più alta che garantisce una pensione appena sufficiente in tanti, troppi casi.
Le misure che permettono il pensionamento con venti anni di contributi sono tre. Iniziamo dallo scivolo strutturale, la pensione di vecchiaia. Permette ai lavoratori di lasciare il mondo del lavoro al compimento dei 67 anni. Nel 2024 tale possibilità sarà aperta a tutti, indipendentemente dall’assegno maturato. Non ci sarà più l’obbligo attualmente vigente di aver raggiunto 1,5 volte l’assegno sociale. Potranno andare in pensione tutti i lavoratori con 67 anni di età e venti di contributi anche se hanno iniziato a versali dopo il 31 dicembre 1995.
I contributivi puri, poi, possono andare in pensione a 64 anni di età e con venti anni di contributi. In questo caso c’è, però, un’altra condizione da rispettare. L’assegno maturato dovrà essere minimo 3 volte l’assegno sociale (2,8 volte per le donne con un figlio e 2,6 volte per le donne con due o più figli).
Infine, l’uscita con venti anni di contributi è concessa con la pensione di vecchiaia con invalidità pensionabile. Il requisito aggiunto è anagrafico. 56 anni di età per le lavoratici e 61 anni per i lavoratori. In più sarà necessario avere un’invalidità specifica certificata all’80% minimo.