Importante novità per la terza età, sta per essere introdotto il cosiddetto bonus anziani. Vediamo nel dettaglio di che cosa si tratta.
Per rispondere al meglio alle esigenze dei cittadini, a partire dalle categorie con maggiori fragilità, il sistema di welfare è in continua cambiamento. Si adegua infatti ai mutamenti della società. In effetti ci sono varie cause a spingere per una trasformazione del sistema attuale: dai cambiamenti demografici e sociali che stanno avvenendo nel Paese, alla necessità di utilizzare al meglio le risorse disponibili.
Alcune delle novità che saranno introdotte a breve sono progettate a partire dalle richieste delle associazioni di tutela delle persone fragili, dai rappresentanti delle famiglie e dalle organizzazioni impegnate ogni giorno nel lavoro di assistenza e di cura. Le novità sono in materia di rioirganizzazione degli interventi diretti, sia di erogazioni di nuovi contributi come il bonus anziani.
I requisiti per l’ingresso nella misura sono almeno 80 anni di età anagrafica, livello assistenziale gravissimo e ISEE non oltre i 6mila euro, titolarità dell’indennità di accompagnamento o possesso dei requisiti per averlo. La misura sarà richiedibile per via telematica all’INPS o presso i patronati, ma si attendono ancora i dettagli presentati con i decreti attuativi.
La misura è formata da due quote. Una che corrisponde all’indennità di accompagnamento (fissata nel 2024 a circa 531 euro), un’altra integrativa (denominata assegno di assistenza) pari a 850 euro al mese, con lo scopo esclusivo di pagare i servizi di cura e assistenza domiciliare, svolto da lavoratori domestici con funzioni di assistenza alla persona. La prestazione assorbe quindi l’indennità di accompagnamento.
Se la quota integrativa non è usata o viene impiegata per altri fini, l‘INPS provvede a revocare la prestazione. Richiedendo poi la restituzione di quanto indebitamente ricevuto in precedenza. Resta inalterato il diritto all’indennità di accompagnamento se in possesso dei requisiti, previsti dalla legge. I fondi stanziati per l’assegno di assistenza o bonus anziani sono per l’anno 2025 di 250 milioni di euro, somma identica per il 2026.
Quindi è importante ricordare che la somma erogata non è propriamente un bonus, ma un contributo utilizzabile soltanto per i servizi di cura e assistenza delle persone fragili e per il pagamento degli assistenti domiciliari. La legge infatti ha evidenziato la necessità, ove possibile, di intervenire a domicilio, soprattutto per gli anziani con malattie croniche, attraverso strumenti di sanità preventiva e telemedicina. Gli interventi sono effettuabili da enti pubblici come da quelli privati.
La recente novità legislativa in materia di tutela delle persone con maggiori fragilità, in particolare degli anziani, hanno diversi scopi. Si mira alla promozione e al sostegno della dignità, dell’autonomia, dell’inclusione sociale, all’invecchiamento attivo e alla prevenzione delle fragilità nella popolazione anziana.
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