Se avete ricevuto la temutissima lettera di avviso dell’Agenzia delle Entrate, siete in buona compagnia: ecco come comportarsi.
Il 2024 è ormai iniziato e la macchina burocratico-amministrativa statale si è rimessa in moto: Fisco compreso. Anche perché il nuovo anno dovrebbe segnare, nelle intenzioni del Governo Italiano, una svolta epocale nella lotta contro l’evasione fiscale, tra nuove tecnologie di controllo e riforme per una maggiore compliance. Obiettivo: recuperare gli 83 miliardi che mancano all’Erario tra tasse e contributi, seguendo le linee guida del Pnrr. Ecco perché in questi giorni moltissimi italiani stanno ricevendo una lettera di avviso da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Nel triennio 2024-2026 l’Italia si è impegnata a incrementare del 40% le lettere di compliance, cioè le comunicazioni inviate dal Fisco a cittadini e imprese in caso di discrepanze e presunte irregolarità tra le dichiarazioni e gli algoritmi utilizzati dagli uffici territoriali. Nel dettaglio, sono circa 3 milioni gli alert indirizzati a contribuenti potenzialmente evasori con l’obiettivo di recuperare almeno 3 miliardi di euro attraverso l’adempimento spontaneo.
L’Agenzia delle Entrate procede all’invio delle lettere di compliance quando, incrociando i dati relativi a quanto dichiarato e quanto realmente versato, si riscontra una palese discrepanza. Un caso tipo è l’emersione di maggiori basi imponibili Iva e di nuovi imponibili Ires e Irpef. Questo tipo di comunicazione serve proprio a favorire una composizione bonaria prima del vero e proprio scontro tra Fisco e contribuente, con tutti gli strascichi (anche giudiziari) del caso.
Vero è che non di rado gli alert inviati dal Fisco ai contribuenti sono errati, a causa della base dati trasmessa: non a caso il Pnrr ci impone un taglio dei “falsi positivi” di almeno il 5%. Per questo, una volta ricevuto l’avviso, la prima cosa da fare è rivolgersi al proprio consulente fiscale per operare tutti i controlli e le verifiche del caso, volte ad accertare la regolarità o meno della propria posizione.
Ciò detto, il ricorso a tecnologie avanzate, come l’intelligenza artificiale, e l’approfondimento delle intese internazionali sono le vie maestre per un sistema fiscale più robusto e giusto. In particolare, la riforma punta a una maggiore collaborazione tra Fisco e imprese attraverso meccanismi come la cooperative compliance, in un’ottica di trasparenza e certezza del sistema tributario.
Il problema di fondo, tuttavia resta immutato: i piccoli ed onesti vivono gli accertamenti fiscali come una grande fonte di ansia e di perdite di tempo, mentre in grandi evasori possono creare triangolazioni internazionali o vere e proprie strutture contabili preordinate all’elusione fiscale che appaiono anche in regola. Qui su Codici Ateco ci teniamo a sottolineare come un Fisco che continua e non affrontare questo problema abbia come conseguenza il peggioramento delle disparità sociali e dell’esclusione sociale.
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