Con il prossimo anno l’IMU cambierà faccia. Sono in arrivo dei cambiamenti per i Comuni e i singoli contribuenti.
L’IMU (Imposta municipale propria) è il tributo dovuto per il possesso di fabbricati, escluse le case principali non incluse nelle categorie di lusso, di terreni agricoli e aree fabbricabili. Si tratta di un’imposta locale che i contribuenti pagano al Comune dove è posto il fabbricato o il terreno.
Le aliquote sono indicate in misura standard dalla legge, ma le amministrazioni locali possono modificarla in diminuzione o in aumento entro margini di manovra indicati dalla legge stessa. Il Comune determina le aliquote con una delibera ad hoc, che si deve svolgere in termini prefissati dalla norma. Dunque un meccanismo abbastanza complesso, soprattutto per i contribuenti che devono riferirsi alle decisioni delle amministrazioni.
IMU, che cosa cambia con il prossimo anno
Come annunciato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF), dal prossimo anno scatterà un nuovo sistema per determinare le aliquote IMU che potranno essere individuate esclusivamente tra quelle indicate con un decreto apposito del MEF. Con la novità si definisce il perimetro nel quale il Comune può decidere, rispettando le norme della Costituzione che regolano l’autonomia impositiva.
I Comuni potranno utilizzare delle applicazioni sul portale del federalismo fiscale, contenenti tutte le informazioni necessarie per la determinazione e il pagamento dell’imposta, compresi i dati già noti all’Agenzie delle Entrate e ad altri enti pubblici. Con questi strumenti informatici anche per i contribuenti sarà più semplice determinare quanto pagare di IMU. Il fine principale di questa novità è aiutare i Comuni nella riscossione del tributo e nel controllo delle entrate.
Secondo il MEF questa innovazione contribuisce a rendere più semplici e trasparenti i rapporti tra amministrazione pubblica e cittadini e soprattutto tra Fisco e contribuenti. Infatti l’applicazione sarà usata dal cittadino per determinare con maggiore esattezza l’importo dell’imposta da versare. Questa innovazione è connessa alla necessita di migliorare le competenze nella riscossione dei tributi, compreso l’accertamento e la riscossione coattiva.
Il miglioramento è possibile grazie anche all’interoperabilità delle banche date possedute dalla amministrazioni pubbliche, considerando anche le limitazione imposte dal Garante della Privacy. I Comuni, come riconosce anche il ministro Giorgetti, sono diventati più autonomi dal punto di vista tributario, ma deve migliorare l’efficienza nella riscossione. Nel frattempo sono aumentate le aliquote per finanziare le spese pubbliche e risanare i bilanci.
Ma i margini di manovra delle amministrazione locali sono sempre più ridotti in termini di aliquote. Quindi il tema dell’efficacia della riscossione è molto importante. La semplificazione delle procedure va in questo senso, utilizzando al meglio anche gli strumenti informatici di condivisione delle informazioni contenute nelle banche dati esistenti.