Imu 202, in quali casi è possibile pagare solo il 50%? La legge parla chiaro, ecco alcune possibilità per riuscire a pagare meno.
L’Imu risulta essere una delle tasse più discusse dei nostri tempi moderni. Base di molte campagne elettorali del passato, è stato dibattuto per molto tempo quanto fosse giusto tassare gli immobili e, in particolar modo, le prime case. Così la discussione si è concentrata sul valore che una casa assuma nel panorama sociale che costituisce il nostro paese. La prima casa, proprietà primaria che permette a molte famiglie di possedere un tetto sicuro sopra la testa. Oggi in che modalità si paga questa tassa? Quali le detrazioni possibili?
Se parliamo di prima casa, oggi non si è tenuti a pagare la tassa sull’immobile, a meno di una eccezione importante: la prima casa categorizzata come immobile di lusso. Insieme a questa, rientra nella tassazione anche la seconda casa, l’immobile che risulta essere aggiuntivo al primo, il luogo di residenza nel quale l’individuo conferma essere la sua abitazione. Ma esistono delle possibilità che permettono di detrarre una parte del pagamento date delle condizioni particolari che assume la seconda casa. Di cosa si tratta? Andiamo ad analizzare nel dettaglio.
Le detrazioni possibili possono arrivare al 50% e, in un caso molto specifico, anche al 75%. Un’importante aiuto che permette di poter gestire le spese di questi immobili, così venendo in contro ai molti costi che la seconda casa già assume. Una delle possibilità risulta essere presente nell’articolo 13, comma 3 del D.L. n. 210 del 2011, dove si prevede una riduzione del 50% sull’imponibile dell’Imu per gli immobili dichiarati inagibili e inabitabili. Si parla, quindi, di immobili che sono inutilizzabili e disabitati che devono essere certificati come tali.
Questa operazione è possibile confermarla attraverso un perito del comune che accerti che l’immobile è, per l’appunto, inutilizzabile, o attraverso un’autocertificazione Imu del proprietario stesso. Questa seconda possibilità è stata disposta dalla circolare 3 del 2021 del dipartimento delle finanze e dalla corte della cassazione.
Questo, però, non è l’unico modo per avere una riduzione del 50%, infatti è possibile richiederlo anche per edifici di valore storico e artistico, per immobili concessi in comodato d’uso a partenti in linea diretta, entro, però, il primo grado e, infine, per immobili di pensionati residenti all’estero. Ma per la riduzione del 75% sopra citata? No, non è un errore di battitura, esiste davvero una possibilità. Sono previste, infatti, riduzioni del 75% dell’Imu per i proprietari delle seconde case con un contratto di affitto a canone concordato.
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