Quando si diventa eredi si accettano crediti come eventuali pendenze o debiti conseguite dal defunto e mai saldate. Ma come fare per visionare le cartelle esattoriali? Scopriamo qual è la procedura da seguire.
Una volta data lettura del testamento di una persona si avvia la cosiddetta successione; la legge prevede che da questo momento i soggetti eredi hanno diritto a ricevere il lascito a loro assegnato. Quello che non tutti sanno è che con la successione e in presenza di pendenze lasciate dal de cuius, gli eredi subentrano come responsabili del saldo dei debiti lasciati.
Insomma una volta accettata l’eredità si ricevo crediti (siano essi beni mobili o immobili) m a anche di eventuali passivi (e quindi debiti) contratti e mai saldati. Per questo prima di accettare un’eredità sarebbe bene cercare di capire quale fosse la reale situazione patrimoniale del defunto; primo perché una volta accettata l’eredità la legge non permette di tornare indietro, e secondo perché nel caso della sola accettazione se i debiti sono superiori alla quota ereditaria ricevuta possono andare ad intaccare anche il patrimonio personale degli eredi.
Escluse le pendenze con banche o altri istituti di credito, di solito i debiti lasciati dal defunto sono contratti con il Fisco e sappiamo che questi se non saldati a tempo debito diventano cartelle esattoriali, con more anche molto sostanziose. Che fare in questi casi? È possibile visionare le eventuali cartelle esattoriali presenti? Qual è la procedura da seguire? Nei paragrafi successivi vedremo come fare.
Ogni erede nominato o di legittimo ha il diritto di conoscere qual è la situazione debitoria lasciata dal defunto. Questo vuol dire di conseguenza anche avere diritto di visionare le eventuali cartelle esattoriali pendenti a carico del testamentario. Solo in questo modo il soggetto erede può effettivamente comprendere la situazione e quindi prendere una decisione in merito e la Pubblica Amministrazione non può negare ai potenziali eredi la possibilità di conoscere queste informazioni.
Tutto quello che bisogna fare allora è presentare un’istanza allegando: copia della carta d’identità; l’estratto di morte; un’autocertificazione in cui il richiedente si dichiara “chiamato all’eredità” del contribuente. Tale istanza va presentata all’Agenzia delle Entrate e Riscossione se le pendenze sono dovute allo Stato, se invece i debiti sono contratti con Enti locali, solitamente ci sono società private con l’ente ha stretto collaborazioni e quindi bisogna rivolgersi al Comune, alla Provincia o alla Regione di residenza del defunto.
Una volta presentata la domanda, l’Esattore presenterà il cosiddetto estratto di ruolo ossia un documento in cui sono indicate tutte le cartelle già notificate al defunto e mai pagate. A questo punto bisogna capire di che tipologia di debiti di parla, perché non tutti si trasmettono agli eredi; dopodiché è necessario capire se i debiti in pendenza sono prescritti oppure no.
Una volta fatte tutte le valutazioni, si può decidere se accettare l’eredità ed eventualmente avviare con l’Ente esattore un programma di rateizzazione del saldo dei debiti.
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