L’annosa questione dell’adeguamento della regolamentazione dell’uso degli autovelox è giunta a compimento, cosa cambia con il nuovo decreto
Tra le polemiche in ordine alle cosiddette Zona 30, e l’entrate in scena dei “vendicatori mascherati” come Fleximan, il tema autovelox è entrato pesantemente nel dibattito politico. Ed in quello sociale. Basti pensare ai risvolti legati ai social media e all’altissimo livello di buzz feed generato dal tema.
Un dibattito dove, da un lato c’è il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, che lo considera mal utilizzato e poco incline a fare nel concreto sicurezza stradale. Uno strumento, parole di Salvini, “Messo in campo solo per fare cassa da parte dei comuni”. In particolare quelli più piccoli e soprattutto quelli a ridosso delle grandi arterie viarie. Da un altro lato, invece, c’è chi li considera uno strumento fondamentale proprio per alzare il livello della sicurezza stradale e per abbattere l’alto tasso degli incidenti stradali.
Incidenti stradali che nel solo anno solare 2023, nonostante siano in leggero calo rispetto al 2022, sono stati oltre 40.000. Con un drammatico picco rispetto al tasso di quelli mortali. Incidenti mortali che nel dettaglio sono stati 44.778. Un tributo altissimo in termini di costi sociali e soprattutto di costi economici e sanitari.
Cosa cambia con il decreto Autovelox
Diventa necessario, quasi obbligatorio, regolamentare l’uso. Ed è proprio in questa ottica che viene varato il cosiddetto decreto Autovelox. Un decreto che arriva a valle del confronto tra Stato e Regioni e che introduce tutta una serie di novità. Vediamole nel dettaglio. Il primo è legato agli scatti che vengono inviati per giustificare l’elevazione della multa.
Da ora in poi le foto dovranno essere solo con ripresa frontale e soprattutto le immagini delle persone all’interno dell’abitacolo dovranno obbligatoriamente essere oscurate. Importanti anche le novità in ordine ai dispositivi per il rilevamento della violazione del Codice della Strada. Quelli definiti in movimento, infatti, potranno essere utilizzati, solo ed esclusivamente, dove non è possibile mettere in opera un dispositivo a postazione fissa o a postazione mobile. Da segnalare, infine, una indicazione predittiva.
Gli autovelox potranno essere collocati solo nelle aree dove vi è una documentata alta presenza di incidenti nei 36 mesi precedenti alla richiesta. Gli stessi, inoltre, non potranno essere messi in opera in zone dove il limite di velocità è inferiore di almeno venti chilometri rispetto al limite massimo previsto per quel tipo di strada. Altro limite è quello rispetto alla distanza tra un dispositivo ed un altro che non potrà essere inferiore chilometro eliminando cosi, in via definitiva, il malvezzo di strade dove sono presenti tanti autovelox nell’arco di poche centinaia di metri