e I medici pensionati possono rientrare in servizio: il decreto Milleproroghe prevede che i dottori potranno rimanere in corsia fino a 72 anni.
Personale sanitario e medici potranno rimanere in servizio fino ai 72 anni. A stabilirlo è un emendamento appena approvato volto a far fronte alla grave carenza di personale medico. Secondo quanto approvato dal decreto Milleproroghe, anche i medici e il personale sanitario che sono andati in pensione a partire dal settembre dello scorso anno avranno la possibilità di essere riammessi in servizio.
Il decreto Milleproroghe 2024, entrato in vigore dal 31 dicembre scorso, prevede diversi rinvii in materia di Fisco. Il decreto legge n. 215 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 30 dicembre 2023 e le novità che ha introdotto sono molteplici.
Questo decreto legge è stilato dal Consiglio dei ministri per risolvere disposizioni urgenti entro la fine dell’anno in corso. Tale decreto, approvato ogni anno, posticipa l’entrata in vigore di disposizioni normative o proroga l’efficacia di leggi in scadenza. Il decreto Milleproroghe del 2024 stabilisce, tra le altre cose, la riammissione in servizio di personale medico e sanitario andato in pensione lo scorso settembre.
Per far fronte alle esigenze di formazione e tutoraggio del personale assunto e per fronteggiare la grave carenza di personale, oltre alle agevolazioni e agli aumenti di stipendio, è stato stabilito che fino ai 72 anni i medici potranno rimanere in servizio. L’emendamento consente alle aziende del Sistema sanitario nazionale di tenere in servizio fino al 31 dicembre 2025, oltre l’età pensionabile, su istanza personale, dirigenti medici e sanitari.
Secondo l’emendamento, potrà essere riammesso in servizio chi è andato in pensione dal settembre 2023. Non potranno però mantenere incarichi dirigenziali apicali dirigenti medici, sanitari e docenti universitari coinvolti.
La deputata del Pd, Ilenia Malavasi, ha dichiarato che è stato approvato l’emendamento al decreto Milleproroghe che posticipa al 2025 l’entrata in vigore del Regolamento del Ministero della Salute. Il regolamento disciplina l’attività trasfusionale da parte dei laureati in medicina e chirurgia, negli enti e nelle associazioni che svolgono attività di raccolta sangue no profit. Per gli specializzandi si potranno attivare contratti di lavoro all’interno dei centri di raccolta sangue plasma.
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