Nel momento in cui il Comune non offre un servizio adeguato alle necessità per cui pago, posso non pagare questa tassa qui? Vediamo insieme.
Come è noto, la situazione in Italia è delicata sotto tanti punti di vista. Le tasse e le imposte, purtroppo, tenendo conto del numero di evasori che ci sono, vengono pagate tanto da poche persone. Con molti altri che, in un modo o nell’altro, cercano di evitare il pagamento di quanto sarebbe loro dovuto. Allo stesso modo, c’è da considerare che l’entità pubblica, sia essa lo Stato oppure i vari Comuni, spesso non usufruiscono un servizio adeguato alle necessità che hanno i cittadini creando un autentico corto circuito. Ovviamente le varie tasse ed imposte servono allo Stato per garantire un determinato standard nei servizi.
Ma che cosa succede nel momento in cui il Comune, che mi chiede delle tasse per garantirmi un servizio, non riesce a ridare alla cittadinanza un servizio adeguato? Io, in quanto privato cittadino, posso evitare di pagare la tassa in questione? L’imposta di cui ci stiamo occupando in questo caso specifico è la TARI, vale a dire la tassa che viene pagata all’autorità comunale per la gestione e lo smaltimento dei rifiuti. In Italia, però, si tratta di un problema che in molte città ci trasciniamo dietro da tempi immemori. Cosa succede in caso di disservizi o problemi seri? Andiamo a vederlo insieme.
Come detto, molte città, soprattutto quelle più importanti del Centro-Sud, stanno facendo i conti da anni con il problema dei rifiuti. O ci hanno fatto i conti nel recente passato. Si tratta di un qualcosa di estremamente delicato e difficile da affrontare. La risposta alla domanda non piacerà ai lettori. Anche in caso di disservizi o di mancato servizio del Comune di appartenenza la TARI va pagata. Attenzione, però, ad un aspetto non di poco conto.
Stando a quanto previsto dall’articolo 1, commi 656 e 657, della legge numero 147 del 2013, nel momento in cui non viene offerto il servizio o c’è una interruzione dello stesso per questioni sindacali o di mancata organizzazione, allora la TARI si paga solo al 20%. Purché si venga a creare questa fattispecie, però, è necessario che l’area interessata da questo disservizio sia grande a sufficienza da richiedere degli interventi sostitutivi. Ecco tutte le info sulle nuove scadenze per la TARI.
Se c’è una contestazione da parte di un cittadino, l’onere di dimostrare la propria posizione sta tutta al Comune. Che dovrà dunque produrre elementi per dimostrare che effettivamente abbia garantito il servizio secondo quanto previsto dalla normativa vigente. Tale riduzione spetta di diritto. Questo vuol dire che nessun regolamento del Comune può impedire che ciò avvenga. Il mancato servizio può portare ad una riduzione al 40%, invece, se in un Comune solo alcune zone non usufruiscono del servizio. Anche in questo caso, la zona deve essere piuttosto estesa. Cosa succede invece in caso di importo errato pagato.
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