Libretti postali sono da considerare nel calcolo complessivo dell’ISEE del nucleo familiare. I chiarimenti al riguardo.
L’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE), è un valore sintetico che indica la situazione economica di un nucleo familiare. Viene usato per ottenere a una serie di prestazioni sociali agevolate e di bonus. Tra questi ricordiamo il Bonus luce e gas, quello sociale per l’acqua. Poi ci sono l’aiuto per l’affitto, l’assegno di maternità comunale e le agevolazioni per l’iscrizione all’università.
Questo valore si stima su due elementi principali: il primo è il reddito complessivo della famiglia, comprensivo di redditi da lavoro, da pensione, da capitale e da altri fonti. Il secondo è la misura del patrimonio mobiliare e immobiliare del nucleo familiare, comprensivo di conti correnti, azioni, obbligazioni, immobili e autoveicoli.
Proprio al riguardo dell’ISEE c’è una importante notizia: i Buoni e i Libretti postali presto saranno fuori dal calcolo patrimoniale dell’Indicatore economico, insieme ai Buoni del Tesoro poliennali (BPT). Lo ha confermato recentemente il Ministro Giancarlo Giorgetti, durante un’interrogazione parlamentare. Il governo aveva inserito questa proposta nel pacchetto di misure a favore della famiglia facente parte della legge di Bilancio 2024. Ma per la quale si aspettavano i decreti.
La procedura di decretazione è in fase avanzata dopo il passaggio dal Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) e a quello del Lavoro. Per concludere l’iter sui attende l’approvazione del Consiglio di Stato. A rimanere fuori dal calcolo dell’ISEE saranno i titoli di Stato e gli strumenti finanziari di risparmio con rimborso garantito dello Stato, cioè i Buoni fruttiferi postali.
La soglia massima prevista per l’esclusione è di 50mila euro. Questa decisione consentirà alle famiglie di non inserire nel calcolo dell’ISEE i titoli di Stato e Buoni postali, avendo la possibilità di ottenere più agevolmente diverse agevolazioni e benefici. Quindi un vantaggio per le famiglie che risparmiano con i titoli dello Stato e i Libretti postali e in contemporanea per lo Stato che può piazzare più facilmente i suoi prodotti finanziari.
Ma c’è una precisazione da fare che proviene dall’INPS. Prima dell’applicazione dell’esclusione di Buoni e LIbretti postali e BTP dall’ISEE si deve aspettare l’aggiornamento del suo regolamento di calcolo. Lo conferma proprio l’INPS con un messaggio del gennaio 2024. Fino all’approvazione della modifica regolamentare, il calcolo patrimoniale mobiliare nella DSU (Dichiarazione sostitutiva unica) per l’ISEE resta immutato.
Significa che attualmente per richiedere l’ISEE ordinario c’è ancora l’obbligo per le famiglie di inserire i prodotti finanziari detenuti al 31 dicembre 2022. La conseguenza è un numero molto elevato di famiglie che non hanno potuto sfruttare l’esclusione dei Buoni postali dall’ISEE. Come noto gennaio è il mese in cui spesso si rinnova l’Indicatore proprio per le agevolazioni da richiedere.
Inevitabilmente queste famiglie saranno costrette a richiedere un aggiornamento dell’ISEE con costi, in considerazione dell’esaurimento dei fondi destinati ai CAF proprio per le operazioni ISEE.
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