Troppe offerte di lavoro, avanzate anche da aziende piuttosto affermate nel panorama economico attuale, vengono scartate: ci sono ruoli che nessuno vuole più ricoprire.
A quanto pare, le nuove generazioni sembrano aver paura di “sporcarsi le mani”. Mansioni svolte da due o tre generazioni indietro oggi vengono totalmente ignorate. Non rientrano più tra i desideri delle nuove menti, sempre più proiettate verso la tecnologia, la modernità e forme del lavoro che non si sposano con ruoli più “tradizionali” seppur indispensabili.
Alcune attività stanno vivendo una vera e propria carenza di personale che le porta ad attraversare un periodo di crisi, il quale inevitabilmente avrà delle conseguenze sul futuro del Paese. Parliamo, ad esempio, della difficoltà a trovare un mezzo pubblico, a costruire nuovi palazzi o opere pubbliche, far circolare dei treni o poter contare su linee elettriche in linea con la nuova transizione ecologica. Il problema non nasce dalla mancanza degli investimenti necessari quanto dalla mancanza del personale che possa portare avanti i lavori. Prendiamo una lista d’esempio che analizzi 10 mestieri ormai privi d’attrattiva agli occhi dei giovani.
10 ruoli lavorativi che nessuno vuole ricoprire
Principalmente, a restare inconsiderate sono offerte di lavoro che richiedono personale in grado di svolgere mansioni tecnico-pratiche. Tra i settori che soffrono di più vi sono quello dei trasporti, delle costruzioni, della meccanica, dell’elettronica, della meccatronica, dell’information technology, del retail e delle telecomunicazioni. Entrando più nello specifico, possiamo parlare di “10 mestieri introvabili” per cui permane la più totale carenza di personale.
I progressi delle autovetture, la diminuzione dei pendolari e dei lavoratori in sede, gli incentivi verso la guida di mezzi alternativi hanno portato ad una scarsa attrazione verso il mezzo pubblico. La conseguenze che ne deriva è l’impossibilità di trovare abbastanza personale che guidi autobus, tram e metropolitane. Parallelamente, mancano carpentieri, ossia figure che le strade le costruiscano. E’ un mestieri che richiede un’alta specializzazione nel mondo delle costruzioni e pochi intraprendono oggi questa via.
Nonostante il costante funzionamento delle linee ferroviarie, in Italia nessuno sceglie più di diventare tecnico dell’Armamento Ferroviario, ossia mago della saldatura che realizzi e metta in sicurezza i binari, così come mancano macchinisti, le persone in grado di condurre i treni dalla partenza alla destinazione, addetti al segnalamento ferroviario, i professionisti che dalle sale operative regolano il traffico dei treni e ne consentono la circolazione (a tal proposito, Trenitalia assume giovani diplomati anche senza esperienza).
Ancora, nei cantieri mancano le persone che sappiano manovrare e manutenere macchine da terra, in grado di eseguire movimenti di terreno, addetti alla gestione dei lavori che conoscano metodi, materiali e tecnologie utilizzate, cost controller di cantieri, i quali si occupano dei software specifici e tengano sotto controllo le previsioni di costo delle lavorazioni. Aggiungiamo alla lista le figure degli elettricisti, in particolar modo impiantisti elettrici, ossia coloro che si occupano della manutenzione ordinaria e degli interventi straordinari su impianti industriali di bassa e media tensione, e gli esperti di intelligenza artificiale, mestiere figlio della nostra era, a differenza degli altri. E’ un’attività attualmente molto ricercata ma ancora poco gettonata.