I debiti si possono cancellare per poter ottenere prestiti e finanziamenti: la procedura da seguire

È possibile annullare un debito anche evitandone il pagamento. Quali sono i metodi legali disponibili e a chi sono riservati?

La legge mette a disposizione dei contribuenti una serie di strumenti per annullare i debiti e affrontare con maggiore serenità i problemi economici.

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Come si possono eliminare i debiti? (codiciateco.it)

L’opzione più diffusa è la rateizzazione, concessa dall’Agenzia delle Entrate ai debitori che si trovano in una “temporanea obiettiva difficoltà“. Permette la suddivisione del debito in un massimo di 72 rate mensili, che possono essere estese fino a 120 nelle ipotesi di gravi difficoltà economiche.

Un altro strumento è la ristrutturazione dei debiti del consumatore, che permette di trovare un accordo giudiziale senza il consenso dei creditori. Spetta, però, solo a coloro che hanno debiti legati ad attività imprenditoriali o professionali, ossia i consumatori.

In pratica, si presenta una richiesta al Tribunale del luogo di residenza con la quale il debitore chiede la riduzione dei propri debiti, anche se i creditori non sono d’accordo. L’importo che il debitore non è in grado di pagare, dunque, viene esdebitato, cioè cancellato.

Il vantaggio principale della ristrutturazione consiste nella possibilità di pagare solo una parte delle cifre effettivamente dovute, che verranno calcolate sulla base delle reali possibilità del debitore.

Con l’esdebitazione, invece, si cancellano definitivamente i debiti residui. A differenza della ristrutturazione, può essere richiesta anche dagli imprenditori. Consiste nella liberazione dai debiti e prevede la inesigibilità delle somme non pagate dal debitore nell’ambito di una procedura di liquidazione giudiziale o di liquidazione controllata.

Cancellazione dei debiti: che cos’è la sospensione delle cartelle e quando opera la prescrizione?

Molto diffuso tra coloro che non riescono a soddisfare le pretese dei creditori è l’annullamento del debito.

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Metodi più diffusi per la cancellazione dei debiti (codiciateco.it)

Si tratta di una richiesta stragiudiziale che può essere presentata in autotutela direttamente dal debitore al creditore, per ottenere la cancellazione dei debiti che ritiene non siano dovuti.

La legge prevede quale metodo di cancellazione dei debiti anche la sospensione della cartella di pagamento, ma solo in tali ipotesi:

  • pagamento già effettuato;
  • provvedimento di sgravio emesso dal creditore;
  • debito prescritto o decaduto prima dell’iscrizione del ruolo;
  • sospensione amministrativa;
  • annullamento totale o parziale del debito tramite sentenza.

Ricordiamo, infine, che anche per il diritto di credito interviene la prescrizione. Di conseguenza, i debiti legati a crediti prescritti sono da considerarsi cancellati.

Di norma, un diritto di credito si prescrive nel termine di dieci anni dall’inattività del creditore che non ha fatto nulla per esigere le somme spettanti, neanche con una formale lettera di messa in mora. Se il credito si è prescritto, il debitore può opporsi sia al decreto ingiuntivo sia all’esecuzione già avviata (al precetto o al pignoramento).

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