Ho una pensione di 1.000€, quanto mi possono pignorare per debiti?

Cosa prevede la legge sul pignoramento delle pensioni basse? Approfondiamo l’argomento, entrando  nel campo del “minimo vitale impignorabile”.

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Cosa prevede la legge in caso di pignoramento di pensioni basse (CodiciAteco.it)

Per capire effettivamente cosa prevede la legge in caso di pignoramento per pensioni che arrivano a 1.000 euro dobbiamo fare per forza riferimento alla riforma messa in atto dalla Legge 21 del 2022 comunemente conosciuta come “Aiuti-bis“.

All’interno del testo di legge si va a modificare il limite di pignorabilità sulle pensioni, definendo un nuovo limite del cosiddetto “minimo vitale impignorabile” ossia il limite massimo per cui una pensione non può essere pignorata perché garantisce a chi la riceve il minimo indispensabile alla vita.

Altro assunto di base è che il pignoramento della pensione resta in atto fino a quando il debito non è estinto, tuttavia qualora il creditore sia l’Agenzia delle Entrate e Riscossione si applicano restrizioni ancora più stringenti rispetto a quelle previste dalla legge stessa. Il pignoramento, inoltre, si calcola sempre al netto, cioè su quanto effettivamente versato al pensionato, non si tengono conto però di altri eventuali debiti da saldare con altri creditori.

Sì, ma quindi nel caso di una pensione da 1.000 euro quanto può trattenere l’INPS? La risposta a questa domanda potrebbe sorprendere molti.

Le pensioni basse non sono pignorabili, ma cosa si intende per pensioni basse?

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Le pensioni basse non possono essere pignorate (CodiciAteco.it)

Ritornando alla legge che si citava pocanzi, qui si stabilisce che la parte di pensione pignorabile deve essere calcolata eliminando il minimo vitale che serve per vivere. In altre parole, al netto della pensione che si riceve si deve detrarre l’importo dell’assegno sociale moltiplicato per due.

Quest’anno l’INPS ha stabilito, sulla base dell’annuale ritocco che si effettua a causa dell’inflazione, che l’assegno sociale sia pari a 534,31 euro al mese, raddoppiandolo abbiamo 1.068,82 euro. Se è questa la cifra che si riceve di pensione gli effetti prodotti dalla legge sopracitata sono sostanzialmente due:

  • una pensione da mille euro non può mai essere pignorata;
  • ad oggi neanche una pensione da 1.068,82 euro può subire pignoramento.

Solo la parte che eccede il doppio dell’assegno sociale può essere pignorata e solo nei limiti di un quinto, ragion per cui neanche le pensioni che superano di così poco la soglia dei mille euro possono essere toccate.

I limiti per l’Agenzia delle Entrate

Prima si accennava anche al fatto che qualora i debiti siano con il fisco e, quindi, il creditore sia l’Agenzia delle Entrate si applicano limitazioni ancora più stringenti. Intanto la prima pensione che viene accreditata dopo la notifica di pignoramento non può essere mai toccata e va versata per intero al pensionato.

Inoltre, il calcolo della quota pignorabile pur mantenendo le regole di cui sopra, deve anche essere ripartito, nella parte eccedente, in maniera differente. Per cui:

  • si pignora di un decimo se l’assegno non supera i 2.500 euro;
  • di un settimo se va dai 2.500 ai 5.000 euro;
  • di un quinto se supera i 5mila euro.

La regola generale comunque vuole che non si possa mai pignorare più di metà della pensione, soprattutto se gli enti creditori sono due o più.

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