Se ricevo una multa via PEC devo pagarla oppure si tratta di una truffa? Ecco come stanno realmente le cose dopo le ultime segnalazioni.
Quando si riceve una multa improvvisamente in maniera del tutto inevitabile si crea un misto di sentimenti che coinvolgono sicuramente la rabbia ma anche il senso di colpa per una leggerezza che poteva magari essere evitata. E che avrebbe potuto risparmiarci un esborso doloroso in termini economici. Ovviamente, poi, si riprende il controllo della situazione e si valuta cosa fare. Se pagarla, ammettendo la propria colpa, oppure effettuare un ricorso nel momento in cui si ritiene di aver subito una qualche forma di ingiustizia. Non è da sottovalutare, però, il fatto che pagando prima spesso si può risparmiare una percentuale rispetto al totale.
Per questo motivo in molti tendono ad accelerare la pratica ed a procedere con il pagamento. Per via digitale o, in alternativa, recandosi presso gli sportelli abilitati a pagare queste sanzioni. Di recente, però, stanno arrivando sempre più spesso segnalazioni di multe che vengono notificate a mezzo PEC. Come spesso accade, però, attorno al mondo di internet e del digitale in generale c’è sempre un gran timore. Per questo in molti si chiedono se questa sia la nuova frontiera delle truffe oppure se sia una modalità prevista dalla legge in vigore. Andiamo a vedere come stanno dunque realmente le cose a riguardo.
Facciamo subito chiarezza a proposito di questo tema è che è possibile ricevere una multa a mezzo PEC. Lo prevede la legge a partire dal 6 luglio del 2023. Da quella data, infatti, i verbali di accertamento relativi ad infrazioni del Codice della Strada possono essere notificati tramite PEC ma solo a determinate condizioni. Vengono, infatti, inviate telematicamente solo a quei cittadini che hanno attivato il domicilio digitale registrandosi, anche con l’indirizzo certificato, presso l’INAD, vale a dire l’Indice Nazionale dei Domicili Digitali.
Le società, gli imprenditori individuali ed i professionisti sono tenuti ad iscriversi, mentre anche i privati che non siano imprenditori possono iscriversi, senza tuttavia essere obbligati. In questo modo si risparmia anche, dal momento che non si dovranno sostenere le spese relative alla notifica della sanzione amministrativa in questione. Attenzione, però. Perché sia valida, la multa dovrà avere delle caratteristiche che andremo ad elencare. Prima, però, ti ricordiamo cosa fare in caso di multa per autovelox non omologato.
Innanzitutto la consegna si ritiene effettuata nel momento in cui il destinatario riceve questa email e, per di più, il sistema genera la ricevuta di avvenuta consegna. Dovrà sempre avvenire entro 90 giorni, come le multe consegnate a mezzo postale. Inoltre, è necessario che nell’oggetto del messaggio sia chiaro ed evidente che si tratta di una sanzione relativa all’applicazione di una sanzione amministrativa. Inoltre serve la firma digitale dell’estensore del verbale o del dirigente dell’ufficio. Ecco cosa succede se passi più volte in una ZTL.
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