Nel momento in cui ho cumulato solo 30 giorni di lavoro ed è terminato il rapporto la Naspi rientra tra i miei diritti? La verità a riguardo.
Il mondo del lavoro vive una situazione storica molto delicata. Gli investimenti, infatti, in questo Paese sono pochi e non sono minimamente sufficienti per tenere botta in un contesto del genere e per creare adeguati posti di lavoro. Questo ha delle conseguenze enormi, dal momento che circolano sempre meno soldi e sempre più aziende si vedono costrette a chiudere i battenti, come si suol dire. Creando disoccupazione ed andando ad aggiungere sempre più persone a questo stato di crisi generalizzata. Proprio per questo motivo lo Stato da tempo ha provato a porre un argine a questa situazione.
Una delle misure più note da questo punto di vista è senza ombra di dubbio la disoccupazione speciale, vale a dire il sussidio che viene riconosciuto a coloro i quali si ritrovano ad essere senza lavoro. Per motivi, ovviamente, differenti rispetto alle dimissioni che ciascuno di noi in maniera del tutto autonoma può rassegnare. In tal senso, il nome ufficiale è la Naspi ed andiamo a vedere in tal senso come stanno precisamente le cose. Soprattutto, quello che molti si chiedono è questo: se perdo il lavoro dopo 30 giorni ho diritto alla Naspi? Auguriamo per questo motivo una buona lettura a tutti.
Naspi: ne ho diritto dopo solo 30 giorni di lavoro?
La prima cosa da dire e da chiarire da questo punto di vista è senza ombra di dubbio la seguente. Il sussidio che va sotto il nome di Naspi non dipende dai mesi lavorati, ma solo ed esclusivamente dalle settimane di contribuzione risultanti sull’estratto contributivo Inps. Questo non vuol dire che spetta a chiunque abbia lavorato anche un solo giorno nella sua vita. La condizione senza la quale non si può ottenere è la seguente.
Bisogna, infatti, avere maturato almeno 13 settimane di contribuzione (e questa non necessariamente dipende dai mesi di lavoro) nei quattro anni precedenti rispetto al periodo in cui dovrebbe poi avere inizio la disoccupazione (requisito contributivo) e una retribuzione imponibile previdenziale che non sia inferiore rispetto a quelli che sono i minimi settimanali previsti dall’Inps annualmente. Prima di procedere, ti ricordiamo quando è previsto il pagamento della Naspi di luglio.
Naspi, a quali lavoratori spetta
Tale sussidio viene riconosciuto praticamente ad ogni lavoratore. Dagli apprendisti fino ad arrivare ai soci delle cooperative, dai dipendenti a tempo determinato delle pubbliche amministrazioni fino ad arrivare agli operai agricoli. Insomma, abbraccia tutti i dipendenti a 360 gradi, senza lasciar fuori nessuno. Il requisito, ovviamente, necessario è quello di aver perso involontariamente il proprio lavoro. Ecco entro quanto tempo va fatta domanda per ottenere poi la disoccupazione.