L’Assegno di Inclusione può essere pignorato in caso di debiti pre-esistenti? Cosa dice la legge a riguardo? Cerchiamo di fare chiarezza.
Come ormai sappiamo, l’Assegno di Inclusione è quell’aiuto economico che dal 1 gennaio di quest’anno è andato a sostituire il Reddito di Cittadinanza. Si tratta di una forma di aiuto economico erogata dallo Stato verso le famiglie economicamente più svantaggiate e che ha l’obiettivo primario di reinserire i soggetti che ne sono intestatari nel mondo del lavoro. Per questo motivo, per chiedere l’Assegno di Inclusione è indispensabile sottoscrivere il Patto di Attivazione Digitale.
Cosa succede però se sono assegnatario e ricevente dell’Assegno di Inclusione ma ho precedenti debiti che hanno già determinato il pignoramento dei beni? In altre parole, il creditore può rivalersi anche sugli assegni ce mensilmente sono accreditati sulla carta ADI?
Il pignoramento è una forma di tutela per il creditore che attraverso questo processo può valersi sul debitore e riacquisire le somme che non gli sono state restituite. Al pignoramento si arriva dopo una serie di comunicazioni ripetutamente inviate al debitore e solo a seguito di un atto di precetto punto finale di una decisione legale precedente. Ora, sappiamo che per legge ci sono alcuni beni e redditi che non possono essere pignorati, la carta ADI rientra tra questi? In teoria sì, nella pratica non succede nulla. Approfondiamo meglio il tema.
Pignoramento su Assegno di Inclusione, non ha effetto
Per legge non possono essere pignorate le somme che sono erogate alle famiglie in forma di sostentamento economico e destinate ai beni di prima necessità. Rientrano tra questi i crediti alimentari, crediti che hanno ad oggetti crediti di sostentamento a persone incluse negli elenchi di povertà, ma anche assegni di maternità, di malattia così come i funerali da parte di casse di assicurazione o istituti di beneficenza.
Per quanto riguarda l’Assegno di Inclusione il discorso è leggermente diverso. Proprio come accadeva per il Reddito di Cittadinanza, l’AdI può essere pignorato almeno in teoria. Nei fatti non succede assolutamente nulla però, perché una volta inviata la richiesta sarà l’INPS stessa a bloccare il processo rendendolo di fatto nullo.
Quindi dal punto di vista giuridico possiamo dire che sì, il creditore può rivalersi anche sulle somme dell’Assegno di Inclusione o almeno può provarci, perché dal punto di vista burocratico avviene un impedimento che lo blocca.
Si possono pagare i debiti con l’AdE attraverso la Carta AdI?
La risposta a questa domanda è che in teoria è possibile. Nell’elenco delle spese effettuabili con la carta non è riportato espressamente questa voce, tuttavia è premesso un prelievo contante fino a 100 euro mensili e la rateizzazione dei debiti con l’Agenzia delle Entrate ha una soglia minima di 50 euro, quindi in teoria è possibile saldare le somme a debito attraverso il prelievo mensile consentito.