Se hai una casa di proprietà ti arriverà nel breve termine una cattiva notizia che ti farà rimpiangere di avere un immobile.
Avere il classico tetto sulla testa è stato da sempre il sogno della maggior parte degli italiani. Un immobile di proprietà è un passaggio fondamentale che permette quindi di essere sicuri di avere comunque un posto dove poter vivere. Sebbene non tutti siano proprietari o per questioni economiche o semplicemente per una questione di scelta personale.
Questi ultimi saranno sollevati dal fatto che non dovranno versare delle somme di denaro. Lo Stato infatti ha riconosciuto un dovere in capo ai proprietari diretti verso il pagamento di una tassa specifica correlata per l’appunto alla casa. Non resta che scoprire quindi nel dettaglio in che cosa questo consiste.
Di recente è entrata in vigore la riforma del catasto, una novità che ha comportato la modifica di una tematica che era ormai diventata obsoleta, ma è stato un bene per i cittadini? A quanto pare sembrerebbe di no. Chi infatti possiede un immobile dovrebbe già preoccuparsi perché tra gli obiettivi della riforma vi è quella di rendere il sistema delle imposte sulla casa più efficiente e rivedere al tempo stesso il sistema di rilevazione catastale portando quindi le rendite dei catastali degli immobili al valore di mercato.
Che significa quindi un aggiornamento degli stessi e chiaramente al rialzo. Quello che cambia infatti è la riforma catastale, ossia l’unità di misura; si passa dal vano al metro quadrato. Pertanto quando si deve determinare il valore patrimoniale degli immobili ordinari verrà utilizzato il metro quadrato e non più il vano.
Ma tornando alla domanda principale, ossia in che senso i proprietari di un immobile dovranno pagare di più? Quello che è certo è che modificando e quindi aggiornando le rendite catastali in aumento, subisce un impatto dal punto di vista tributario. Non è dato sapere quanto aumenterebbero le tasse sulla casa perché comunque l’aumento delle rendite può cambiare da città a città ma anche da Comune a Comune.
Quindi si parlava di un aumento medio delle rendite catastali pari al 128%, ma è ovvio comunque pensare che i picchi più alti si registreranno in città quali Roma e Milano e non nei piccoli comuni. Ci saranno delle differenze in base alla regione di residenza e quindi la zona stessa.
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