La presentazione della dichiarazione dei redditi permette quella serie di calcoli che determina le tasse da pagare. Ma che fare se il contribuente ha pagato più di quanto dovuto? Ecco come chiedere il rimborso.
La presentazione della dichiarazione dei redditi è quel processo necessario al Fisco per capire i cittadini contribuenti quante tasse devono pagare. La presentazione del cosiddetto modello 730 è obbligatoria da parte dei cittadini e permette all’Agenzia delle Entrare di fare quei calcoli necessari per capire quanto il contribuente debba dare in tasse allo Stato.
Può capitare però l’errore e che, quindi, il cittadini si ritrovi a pagare più tasse di quanto in realtà gli spettino. Che fare in questi casi? Ebbene, il contribuente ha diritto al rimborso, ma deve dimostrare di aver pagato di più. Si parla a tutti gli effetti di rimborso fiscale e per quest’anno sono previste diverse novità. Nel paragrafo successivo le approfondiremo e capiremo qual è la procedura da seguire per richiederlo.
Attenzione non parliamo dei rimborsi e detrazioni sull’IRPEF che si ottengono per le spese affrontate nell’arco dell’anno, ma di un vero e proprio rimborso per dichiarazione; il 730 contiene deduzioni e detrazioni, ma anche la somma effettivamente dovuta allo Stato, se a questa voce risulta una somma versata in più allora il contribuente ha diritto al rimborso per differenza tra quanto è stato pagato e quanto era dovuto.
Ovviamente bisogna dimostrare di aver pagato in più e quindi è bene, soprattutto se si hanno dubbi, farsi seguire da commercialisti o esperti fiscali presenti nei CAF. Il diritto al rimborso per differenza spetta a tutti coloro che presentano il modello Redditi ovvero la dichiarazione dei redditi degli autonomi e partite IVA. E per chi presenta il modello 730 e quindi lavoratori dipendenti, pensionati ma anche eredi.
Il rimborso può essere chiesto fino a 5 anni successivi all’eventuale errore commesso, mentre la richiesta si presenta attraverso l’apposita area riservata attraverso il sito dell’Agenzia delle Entrate, previo accesso all’area personale attraverso SPID o CIE, l’alternativa è la compilazione del modello da consegnare alla sede provinciale dell’Agenzia più vicina. Se invece ci si rivolge ai CAF specializzati, saranno questi ad occuparsi di tutta la procedura.
Il rimborso può avvenire in due modi: attraverso compensazione volontaria e cioè, il contribuente decide di non prendere indietro il denaro spettante ma di farselo scalare dai pagamenti successivi. Oppure può avvenire per accredito diretto su conto corrente, quindi insieme alla presentazione della domanda e al nuovo calcolo del 730 si rilascia anche l’IBAN su cui far versare la compensazione.
Per quanto riguarda i tempi, invece, dipendenti e pensionati lo ricevono il mese successivo alla presentazione della richiesta in busta paga o sulla pensione. Gli autonomi possono arrivare ad aspettare fino a 4 mesi dal momento in cui se fa richiesta, se poi la somma spettante supera i 4mila euro allora i tempi si allungano.
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