L’Inps ti ha mandato un messaggio se hai fatto una domanda specifica all’Istituto. Perché potrebbe avere messo gli occhi su di te.
L’Assegno Unico e Universale è un beneficio economico per tutte le famiglie che abbiano figli a carico. Di fatto ha preso il posto degli assegni familiari, che comunque non sono completamente spariti, ed è stato creato per dare un supporto alle famiglie italiane fino al compimento del diciottesimo anno di età dei loro figli, e in molti casi anche fino ai 21. Si tratta di un contributo mensile che varia a secondo dell’ISEE e del numero dei figli a carico e che, in caso di separazione o divorzio, spetta al 50% ad entrambi i genitori.
Se hai fatto domanda per l’Assegno Unico sul sito istituzionale dell’Inps o presso un Caf e hai ottenuto una risposta specifica, ti diciamo come muovere i prossimi passi per non rischiare di vedere vanificato tutto con la perdita del beneficio. L’Inps ha già concesso d’ufficio il contributo a chi lo aveva ottenuto nel 2023, con piccole variazioni in base all’ISEE corrente e al numero dei figli a carico. Ma cosa succede a chi ha inoltrato la domanda nel 2024?
Hai fatto domanda per l’Assegno Unico e l’Inps ti ha risposto “in evidenza alla sede”: cosa vuol dire
Se hai fatto domanda per l’Assegno Unico Universale e l’Inps ti ha risposto con “in evidenza alla sede”, c’è qualcosa che non va ma nulla è ancora perduto. Sono almeno due le risposte dell’Istituto che ritardano l’esito definitivo e questo perché ci sono documenti e dati da rivedere. Quando la domanda è in evidenza alla sede, significa che l’Inps effettuerà ulteriori controlli. Questo perché potrebbero esserci degli errori comunque facilmente risolvibili.
Esiste poi la risposta Inps: “in evidenza al cittadino”, in questo caso non è più l’istituto a dovere fare accertamenti ma è il cittadino che ha fatto domanda a dovere integrare eventuale documentazione per escludere errori come ad esempio una difformità ISEE, in questo caso il richiedente dovrà presentarne uno nuovo. Una domanda in evidenza alla sede può passare automaticamente In evidenza al cittadino questo perché solo lui può muoversi affinché la domanda rispetti ogni richiesta dell’Inps.
E poi ci sono le altre risposte, quelle meno belle e che difficilmente possono cambiare il corso della domanda. Se la risposta è decaduta vuol dire che sono venuti a mancare i presupposti per ottenere l’Assegno Unico Universale. Quando è revocata vuol dire che l’Inps ha scoperto dichiarazioni mendaci o omissioni di dichiarazioni. Se la risposta è rinunciata vuol dire che il richiedente ha sospeso la sua richiesta in attesa di presentare una nuova documentazione. Infine la risposta più attesa: accolta. In questo caso il cittadino otterrà il primo accredito dell’Assegno Unico Universale il giorno 15 del mese successivo alla domanda. È possibile consultare lo stato della propria domanda tramite il portale INPS, accedendo con SPID alla sezione dedicata all’Assegno Unico e accedendo all’area “Consulta le domande presentate”.