Cosa succede se ho fatto la comunione dei beni nel mio matrimonio ed arrivo al divorzio? Ecco tutte le conseguenze a cui vado incontro.
Allo stato attuale delle cose, come è noto, le soluzioni per le coppie che decidono di convolare a nozze sono sostanzialmente due. Da una parte la comunione dei beni e dall’altro la divisione dei beni. La seconda prevede che, tutto quanto acquistato da uno dei due coniugi dopo aver contratto il matrimonio, vada a finire nel suo patrimonio personale e non in quello della coppia. Nel primo caso, invece, il discorso è praticamente l’opposto, dal momento che per tutto quanto viene acquistato, sia dall’uno che dall’altro, i beni vengono considerati di proprietà al 50% del marito e della moglie.
Ovviamente in questo caso abbiamo messo in atto una generalizzazione che ci permette, però, di introdurre il discorso. Uno degli spauracchi principali delle coppie che decidono di sposarsi è certamente rappresentata dal divorzio. Si tratta, ovviamente, della soluzione estrema quando le cose non vanno per il verso giusto o quando non ci sono più i sentimenti necessari a condurre una vita di coppia. Prima, però, ovviamente, c’è la separazione, seguita poi dal divorzio. Come funziona però nel momento in cui si decide di arrivare al divorzio e c’è in piedi una comunione dei beni. Ecco tutti gli aspetti da tenere in considerazione in questi casi.
Come è facilmente immaginabile, a proposito di temi di questa natura è sempre difficile capire che cosa succede. A meno che non si capisce e si conosce bene la materia in questione. Nel momento in cui, però, due persone arrivano alla separazione, già prima del divorzio quindi, la comunione dei beni viene a decadere. I beni, però, anche se quest’ultima non sussiste più, restano comunque in comune e non è argomento sul quale si può pronunciare un giudice nel momento in cui emette la sentenza.
Ciascun coniuge resta proprietario, in maniera ideale e ideologica, del 50% del patrimonio della coppia. In sede di separazione, infatti, il giudice si può esprimere solo ed esclusivamente su temi come l’addebito della separazione, l’affidamento dei figli, l’assegnazione della casa coniugale ed i contributi da versare per il mantenimento dei figli e, laddove è applicabile, del coniuge. In tal senso, ecco un metodo per calcolare l’assegno di divorzio.
Il giudice, in sede di separazione e di divorzio, non si può pronunciare sulla spartizione dei beni tra i due coniugi. Che per questo restano proprietari al 50% di una comunione di beni, anche se non più vincolata da un matrimonio. Attenzione, però, dal momento che per ottenere che i beni vengano separati e “smistati”, occorre un processo a parte. Ti proponiamo adesso una guida su cosa non fare prima di un divorzio.
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