Se hai debiti devi assolutamente fare attenzione, scopri la lista completa di tutti i beni che l’agenzia delle entrate potrebbe pignorarti.
Quando si hanno debiti se non si ci mette in regola, il rischio di pignoramento è plausibile, infatti si tratta di un’opportunità che l’agenzia delle entrate può esercitare con pieno diritto. Chiaramente si tratta di una soluzione estrema.
All’inizio l’ente infatti si preoccuperà di inoltrare notifiche e sollecitamenti per permettere al contribuente di mettersi in regola. Oggi come oggi, inoltre è possibile anche pagare i propri debiti a rate, la disponibilità da parte dell’agenzia, è garantita ma non bisogna tirare troppo la corda.
Agenzia delle entrate, che cosa ti può pignorare
Esistono delle regole prestabilite sul pignoramento da parte del fisco e sono anche state modificate con il decreto del fare che ha fissato una serie di limiti per tutelare i debitori, al fine di garantire loro una dignità. Prima di tutto bisogna specificare che ad effettuare il pignoramento nei confronti del contribuente, non è l’agenzia delle entrate, ma l’agenzia della riscossione. Ad occuparsene, solitamente è fermo un ufficiale giudiziario, prima che ciò possa avvenire, l’agenzia delle entrate deve aver notificato al debitore un avviso di accertamento.
Prima di poter procedere dovranno passare 60 giorni infatti il soggetto interessato dovrà avere il tempo di prendere in mano la propria situazione. Tuttavia trascorso il tempo necessario, se il debitore non si sarà messo in regola, l’esattore potrà avviare al pignoramento. Nella maggior parte dei casi prima che avvenga il pignoramento, può passare anche più di un anno. Esiste poi l’eventualità di discarico automatico della cartella, ciò avviene dopo cinque anni dall’ultima notifica o in caso di soggetti nullatenenti.
Agenzia delle entrate, i beni pignorabili
Per il pignoramento, ci sono delle regole ben precise, ad esempio non è possibile pignorare la casa del contribuente se lo stesso non ha altri immobili, vige dunque il divieto di pignoramento della prima casa. Affinché il divieto sia valido tuttavia, il debitore non dovrà detenere proprietà o quote appartenenti ad altri immobili. La casa in questione non dovrà essere di lusso, dunque non potrà essere accatastata nelle categorie A/1, A/8 o A/9. L’immobile dovrà essere adibito a civile abitazione del contribuente, e dovrà coincidere con la residenza.
Pignorare un immobile inoltre, è possibile solo con un debito superiore ai 120.000 €, che dovrà essere comprensivo di interessi e sanzioni. Per quanto riguarda lo stipendio invece se ne può pignorare un decimo, per gli stipendi fino a 2500 €, un settimo per gli stipendi da 2500 € a 5000 €, le percentuali sono calcolate al netto delle imposte. Sempre nei limiti di un quinto, può essere pignorato il TFR, stesso discorso vale per la pensione. Anche l’automobile potrebbe essere pignorata, tuttavia ciò non accade quasi mai, solitamente infatti viene predisposto il fermo amministrativo dopo la notifica di preavviso di 30 giorni.