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Grossa novità per la Legge 104: cosa cambia quest’anno

Legge 104, cosa cambia con l’anno in corso. Le nuove regole introdotte quale conseguenze avranno sulla normativa riguardante la disabilità.

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Legge 104, novità per i disabili (codiciateco.it)

La legge 104 è stata un punto d’approdo molto importante per la ridefinizione della disabilità. Infatti vi erano compresi tutta una serie di diritti e prestazioni, contemplate e indicate da quella norma. A partire dal 1992, anno di entrata in vigore della legge, la condizione delle persone con disabilità ha iniziato a mutare sul piano sociale e culturale, in molti ambiti dalla scuola al lavoro.

Con il tempo, alcune modifiche sono state apportate all’apparato di leggi sulle disabilità, ma il riferimento è sempre stato la 104 aggiornata e riveduta. Quest’anno sono da segnalare delle novità molto importanti, cominciando dalla definizione di disabilità. Ci saranno conseguenze in vari campi a partire dalle prestazioni erogate a favore dei disabili.

Legge 104, la nuova definizione di disabilità

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Definizione disabilità, novità della legge 104 (codiciateco.it)

Con il decreto legislativo 62/2024, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale numero 111 del 14 maggio sono introdotte delle importanti novità. Queste riguardano sia la definizione di disabilità, sia la valutazione di base e multidimensionale con effetti sulle tempistiche dei procedimenti.

Con la nuova definizione il disabile è colui che presenta compromissioni di varia natura che interagiscono con barriere diverse. Determinando così un ostacolo alla partecipazione effettiva e completa nei vari contesti di vita, in condizioni di uguaglianza con gli altri, acclarate da una valutazione di base. A partire da questa definizione la legge impone delle prestazioni alle istituzioni.

Si tratta di misure in relazione alle “necessità di sostegno e sostegno intensivo”. Quindi questi interventi di sostegno alla persona disabile sono divisi quindi in 4 fasce diverse: lieve, medio, sostegno intensivo elevato, sostegno intensivo molto elevato. Per valutare la situazione della persona il parametro di riferimento diventa la Classificazione internazionale del funzionamento, della disabilità e della salute (ICF), redatta dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS).

Il sostegno deve tener conto anche delle capacità residua e complessiva dell’individuo al momento della valutazione e della risposta alle terapie proposte. Infatti partendo da ciò un sostegno intensivo è necessario quando la compromissione dell’autonomia individuale, relativa all’età del soggetto, renda inevitabile un intervento di assistenza continua, globale e ininterrotta in campo individuale e di relazione.

Questa nuova definizione determina delle modifiche sostanziali a partire dalla valutazione di base delle condizioni di disabilità svolta con una visita collegiale. La domanda va inviata all’INPS, seguita da un certificato medico introduttivo rilasciato da medici della ASL, di medicina generale, di aziende ospedaliere, dai pediatri. La valutazione deve terminare entro 90 giorni che diminuiscono a 30 in caso di minori e di 15 per persone affette da malattie oncologiche.

Per quanto riguarda la formazione delle commissioni di valutazione, si aspettano le decisioni dell’INPS. Queste dovranno arrivare entro 180 giorni dall’entrata in vigore del decreto legislativo. La valutazione diventa multidimensionale. Deve infatti tener conto del progetto di vita del disabile, basato su un approccio multidisciplinare e sui parametri dell’ICF e dell’ICD (Classificazione statistica internazionale e delle malattie e dei problemi sanitari correlati).

Il decreto legislativo entrerà in vigore il 30 giugno 2024 e la valutazione di base affidata all’INPS partirà dal 1° gennaio 2026. A partire dal 1° gennaio 2025 invece prenderà il via una fase sperimentale di 12 mesi con l’applicazione delle norme sulla valutazione di base, sull’accertamento e la valutazione multidimensionale.

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