Grande novità per Google che ha approvato il diritto alla riparazione. Non dovrai più acquistare prodotti nuovi: che cosa cambia.
Sono tante le novità lanciate da Google nel corso dell’ultimo anno, con il colosso di Mountain View pronto a lanciare una vera e propria rivoluzione. Infatti da Mountain View è stato approvato il diritto alla riparazione. Tutti gli utenti non dovranno più acquistare prodotti nuovi: cosa cambierà per tutta l’utenza che acquista i suoi prodotti.
Grande novità nel mondo Google, con l’Oregon che si prepara a diventare il quarto stato americano ad adottare una legge sul diritto alla riparazione, seguendo l’esempio di California, New York e Minnesota. A rivelare la grande novità ci ha pensato un articolo pubblicato sul blog The Keyword, in cui viene rivelato come il colosso di Mountain View abbia riaffermato il suo impegno nei confronti del Right to Repair (Diritto alla Riparazione). L’auspicio è che questa approvazione possa fungere da modello per altri stati.
Inoltre al momento l’auspicio di tutti gli utenti è che ben presto un’approvazione del genere possa avvenire anche nel Vecchio Continente. Al momento proprio l’Unione Europea starebbe lavorando ad un modello del genere. Per evidenziare il proprio impegno verso questa causa, Google ha reso pubblico un white paper che definisce il suo approccio alla riparazione. L’azienda ha quindi deciso di sottolineare che durante la progettazione dei dispositivi tiene in considerazione la necessità che essi siano facilmente riparabili non solo da tecnici esperti, ma anche da appassionati comuni.
A breve quindi anche in Oregon gli amanti del mondo della tecnologia, ed i possessori dei dispositivi Google, avranno l’opportunità di avere il diritto alla riparazione. Questo approccio critico richiede una comunicazione efficace tra diversi team di ingegneri al fine di ridurre il numero di componenti. In questo modo verrà semplificato il processo di smontaggio e rimontaggio. Google ha quindi deciso di basare la sua attenzione al diritto alla riparazione su tre principi fondamentali.
Il primo riguarda i componenti di ricambio, con questi che devono funzionare correttamente indipendentemente da chi esegue la riparazione, eliminando la necessità di pairing o procedure complesse. Mentre il secondo principio è l’accessibilità degli strumenti, con Google che ha ridotto il numero e il costo degli strumenti necessari per le riparazioni, rendendoli disponibili per l’acquisto da parte di chiunque. L’azienda ha poi sviluppato un’app di diagnostica che verifica la funzionalità del dispositivo prima e dopo la riparazione.
Infine Google ha istituito delle istruzioni chiare. In questo modo queste saranno più comprensibili per coloro che non sono esperti nel settore. Inoltre l’azienda ha aumentato la visibilità delle risorse relative alle riparazioni sulle pagine di supporto, offrendo informazioni su come ordinare i ricambi, visualizzare i manuali e eseguire la diagnostica.
Google ha quindi deciso di collaborare con la catena uBreakiFix per offrire supporto a oltre 700 sedi negli Stati Uniti. Questo garantirà ai clienti un accesso facilitato ai servizi di riparazione. L’azienda quindi si è detta orgogliosa dei progressi compiuti nella realizzazione di dispositivi più duraturi e facilmente riparabili ed allo stesso tempo ha espresso apprezzamento per gli sforzi legislativi fatti da alcuni degli stati italiani.
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