Esistono dei trucchi per ridurre le trattenute in busta paga e percepire una retribuzione più elevata. Scopriamo quali sono e a chi spettano.
I lavoratori dipendenti subiscono continue trattenute sulla busta paga da parte del datore di lavoro, per pagare le tasse.
Ogni mese, una parte della retribuzione dei dipendenti è destinata al pagamento dei contributi previdenziali INPS a carico del lavoratore, dell’IRPEF, delle addizionali regionali e comunali e dei contributi INAIL.
Ci sono, però, delle misure che consentono di ridurre i tagli e ricevere uno stipendio più ricco. Innanzitutto, si possono ottenere le detrazioni fiscali IRPEF, sia quelle di base sia quelle per le spese affrontate nell’anno precedente. Per queste ultime, si devono presentare, tramite la Dichiarazione dei Redditi, tutti i documenti che certificano le spese realmente sostenute.
Grazie alle detrazioni fiscali, il contribuente può accedere a uno sconto sulle imposte da versare oppure un accredito ulteriore sullo stipendio. Le spese che possono essere detratte sono molteplici, tra cui: spese sanitarie, spese per l’acquisto di veicoli da parte di soggetti disabili, interessi per mutui per l’acquisto della casa, spese di istruzione (anche universitaria), spese funebri, assicurazioni sulla vita e contro gli infortuni, Bonus casa, erogazioni liberali, spese per abbonamenti ai servizi di trasporto pubblico.
Non solo detrazioni: tutti i metodi per avere una busta paga più ricca
Oltre alle detrazioni fiscali, i dipendenti possono incrementare lo stipendio grazie al Bonus IRPEF, ossia l’ex Bonus Renzi.
Viene erogato in favore di coloro che possiedono un reddito da lavoro dipendente non superiore a 15 mila euro. È richiesto, però, che il lavoratore abbia un IRPEF lorda superiore alle detrazioni di imposta a cui avrebbe diritto.
Il bonus è di 1.200 euro all’anno, cioè 100 euro al mese. Ci sono anche i cd. fringe benefit per aumentare l’ammontare della retribuzione. L’esempio può calzante è quello dei buoni pasto, che sono esentasse. Il loro importo giornaliero è di 5,29 euro per i buoni pasto cartacei o di 7 euro per i buoni pasto telematici.
Rientrano tra i fringe benefit anche alcune erogazioni liberali, cioè beni e servizi che l’azienda cede a titolo gratuito ai propri dipendenti. Il vantaggio di tali strumenti è che vengono tassati solo se si supera una determinata soglia di spesa, pari a 258,23 euro.
Questo si traduce in una retribuzione maggiore per il lavoratore, senza, però, aumenti dei contributi previdenziali e della tassazione IRPEF.
Un ultimo strumento utile ai dipendenti sono i rimborsi forfettari delle trasferte lavorative. Per legge, si possono ricevere massimo 46,48 euro al giorno per le trasferte in Italia e 77,47 euro per quelle all’Estero. Per le somme superiori, la differenza è sempre deducibile per l’azienda, ma non per il lavoratore, che dovrà pagare l’IRPEF e l’INPS.