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Genitori non conviventi, come funziona l’Assegno di Inclusione

Come funziona l’Assegno di Inclusione per i genitori non conviventi o separati? Il Ministero del lavoro e delle Politiche sociali ha dato nuove disposizioni.

Come funziona l’AdI con i genitori separati (CodiciAteco.it)

Nata come forma di sostegno economico che è andata a sostituire il Reddito di Cittadinanza, l’Assegno di Inclusione è stato pensato come un aiuto per le famiglie a basso reddito o che abbiano disabilità.

Secondo quanto riportato dall’INPS e su indicazione Ministeriale, possono ricevere l’AdI tutti i cittadini italiano o residenti in Italia da almeno 5 anni che abbiamo un ISEE inferiore ai 9.360 euro, con un familiare affetto da disabilità, minorenne, ultrasessantenne o assistito dai servizi sociali. Basta questo per capire che sono diversi i parametri considerati e che vanno a determinare l’ammontare dell’assegno mensile. Su tutti influisce l’ISEE, per cui, prima di inviare domanda, è necessario accertarsi della propria situazione reddituale onde evitare di vedersi respinta la domanda. Ma cosa succede se a fare richiesta è una famiglia i cui genitori sono separati o comunque non conviventi? Il Ministero del Lavoro e delle politiche sociali che gestisce l’AdI, ha risposto a questa domanda.

Come richiedere l’AdI se i genitori sono separati

Il Ministero chiarisce il funzionamento dell’AdI per genitori separati (Codiciteco.it)

Secondo quanto specificato dal Ministero, nel caso di genitori non conviventi nel nucleo familiare, questi non sono considerati congiunti. Ma con il riconoscimento del figlio, il genitore non convivente fa parte del nucleo familiare del bambino. Questo serve sostanzialmente per capire come funziona poi il calcolo dell’ISEE.

Come avviene per l’assegno unico, anche per la domanda dell’assegno di inclusione il genitore non convivente o non coniugato con il genitore richiedente, deve essere indicato come componente aggregato al nucleo familiare. Questo incide sull’ISEE e di conseguenza sulla somma dell’assegno ricevuto.

Tuttavia, il Ministero prevede anche delle eccezioni, in particolare 5:

  1. Il genitore non convivente è sposato con un’altra persona;
  2. Il genitore non convivente ha uno o più figli con un’altra persona;
  3. L’autorità giudiziaria ha stabilito, con apposito decreto, il versamento di periodici assegni per il mantenimento dei figli da parte del genitore non convivente;
  4. Sussiste l’esclusione sulla podestà dei figli o è stato adottato il provvedimento di allontanamento dalla residenza familiare;
  5. In giudizio o a seguito di verifiche condotte dalla pubblica autorità competente in materia di servizi sociali, viene accertata l’assenza di rapporti affettivi ed economici tra il genitore non convivente e il minore.

In questi specifici casi, quindi, l’ISEE si calcola in maniera differente ed è bene farsi seguire e aiutare da persone esperte. In soldoni però possiamo dire che non solo cambia la situazione reddituale, ma anche l’ammontare della somma che si riceve con l’Assegno di Inclusione.

Anna Peluso

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