Dal Ministero arrivano i prima sul programma GOL; da giugno sono stati presi in carico 2,5 milioni di disoccupati. La maggioranza sono donne.
Il programma di Garanzia Occupabilità Lavoratori (GOL) fa parte del Programma Nazionale di Ripresa e Resilienza e ha come obbiettivo la riqualificazione dei servizi di politica attiva del lavoro; in parole più semplici, è un programma pensato per facilitare l’inserimento o il re-inserimento dei cittadini nel mondo del lavoro.
Attuato da poco, è ancora presto per dire se il programma GOL stia funzionando, quello che si può fare è mettere a confronti i numeri che si hanno a disposizione, obiettivi e dati da poco rilasciati dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. Sappiamo che il piano dispone di un fondo da 4,4 miliardi di euro e che entro il 2025 ha l’obiettivo di arrivare a coinvolgere 3 milioni di potenziali lavoratori -di cui 800mila in attività formative e di questi 300mila in formazione sulle competenze digitali. I primi dati parlano di un avvio del tutto in positivo del programma, tuttavia saranno i prossimi mesi quelli davvero cruciali per capire se effettivamente il programma riuscirà a raggiungere entro la fine del prossimo anno quello che è l’obiettivo prefissato.
Secondo quanto riportato dal Ministero, a partire dal 30 giugno 2024 il programma GOL ha preso in carico 2,5 milioni di italiani. Di questi più della metà sarebbero inseriti nel percorso 1 ovvero quello del re-inserimento lavorativo, mentre i resti sarebbero divisi negli altri percorsi previsti dal programma e cioè quelli di aggiornamento, riqualificazione e solo una piccola parte di questi in percorsi di lavoro e inclusione.
Altri dati importanti arrivati dal Ministero segnano la demografia di quanti hanno deciso di aderire al programma. Ci sono soprattutto donne che occupano il 55,5% del totale, il 28,7% dei cittadini coinvolto è invece rappresentato da giovani, infine il 17,2% dei cittadini è rappresentato da persone adulte con più di 55 anni. Il dato che colpisce, quindi, è che ancora una volta il problema occupazione va ad inficiare sulle fasce più estreme delle popolazione, i giovanissimi e i quasi anziani.
Il Ministero comunque si dice soddisfatto dell’avvio, soprattutto perché il 61,4% dei soggetti coinvolti nel programma ha poi beneficiato di almeno un’attività oltre al Patto di servizio. Il punto che desta più incertezza rispetto al programma è che poi i percorsi devono mutarsi in contratti di lavoro e da questo punto di vista i dati non sono ancora disponibili.
Altro punto che suscita perplessità è che circa la metà di questi 2,5 milioni di soggetti fino ad ora coinvolti sono rappresentati da persone obbligate a partecipare perché percettori di politiche di sostegno al reddito come Naspi o Assegno di Inclusione. Soprattutto per questi ultimi, c’è l’obbligo di presentarsi entro 120 giorni dall’invio della domanda ai Servizi Sociali così da stabilire le necessità da seguire proprio per i percorsi lavorativi. C’è l’obbligo di sottoscrizione al PAD oltre che al Patto di Servizio Personalizzato per i componenti del nucleo familiare attivabili al lavoro. Insomma conviene seguire e stare attenti a tutte le procedure per non rischiare di perdere quelli che possono essere gli effettivi benefici del programma GOL.
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