Quali sono le categorie professionali che, secondo il Fisco, risultano più affidabili nella dichiarazione dei redditi presentate e quelle meno attendibili.
Tra gli strumenti che l’Agenzia delle Entrate utilizza nella lotta all’evasione e all’elusione c’è la pagella fiscale. Si tratta di un documento finanziario che attesta l’affidabilità in argomento di fisco, attraverso gli Indicatori sintetici di affidabilità fiscale (ISA). In qualche modo una vera e propria pagella, con tanto di voti.
Ma attenzione ai brutti insufficienti. Fanno sorgere una maggiore attenzione da parte dell’Agenzia delle Entrate con controlli e riscontri più accurati delle dichiarazioni dei redditi presentate. Lo stesso Dipartimento Finanze, dipartimento facente parte del Ministero dell’economia e delle finanze (MEF) ha pubblicato degli interessanti dati sulla questione. Vediamo qualche indicazione emersa dalle verifiche effettuate.
Con questo indice di affidabilità l’Agenzia delle Entrate e il Dipartimento Finanze hanno realizzato un quadro delle varie categorie di partite iva e professionisti. Proprio in questo periodo è in corso l’appuntamento fiscale più importante dell’anno per milioni di contribuenti, quello della presentazione della dichiarazione dei redditi.
Se i dipendenti e i pensionati di solito utilizzano il modello 730, anche nella versione precompilata o semplificata presente nel sito dell’Agenzia delle Entrate, per professionisti e partite iva è necessaria il modello Redditi Persone Fisiche (PF). Tra l’altro anche per questi contribuenti è presente da quest’anno, in via sperimentale, una versione precompilata della loro dichiarazione dei redditi.
Proprio in vista di questo appuntamento occorre sottolineare che alcune categorie risultano più virtuose e altre meno in base ai criteri di affidabilità delle dichiarazioni dei redditi inviate. Ne viene fuori una sorta di mappa dell’evasione fiscale creata dalla dichiarazioni dei redditi presentate in passato. C’è una classifica della tendenza all’evasione stilata in modo particolare.
Il Fisco tiene conto infatti della quantità di contribuenti che per ogni categoria non raggiunge la soglia limite che per l’Agenzia delle Entrate rappresenta l’affidabilità della dichiarazione. Il limite minimo è indicato nel voto 8, al di sotto di questo si è poco affidabili fiscalmente. Vediamo ora quali sono le categorie professionali con un numero più alto di dichiarazioni valutate inaffidabili.
In ordine crescente: associazioni e organizzazioni 70,6%; lavorazione thè e caffè 70,9%; pesca e acquacoltura 71%; sondaggisti 71,9%; assistenza anziani e disabili 72,4%; pelliccerie 72,5%; ristoranti 72,9%; gestione impianti sportivi 76,3%; noleggio auto 77,9%; lavanderie 78,5%.
Di seguito le pagelle fiscali migliori, con livelli di inaffidabilità più bassi. Nell’ordine: veterinari 44,8%; geologi 44%; professionisti informatica 43,5%; dottori commercialisti, ragionieri, periti e consulenti del lavoro 42,6%; fabbricazione di articoli in carta 42,4%; paramedici 42%; notai 40,8%; attori 39,7%; studi medici 29,5%; farmacie 25%.
Secondo il Fisco gli ordini professionali hanno risultati migliori anche per il “contrasto di interessi che aumenta il valore dei pagamenti tracciabili grazie anche agli sconti fiscali“. In altre parole gli sconti delle imposte rendono i pagamenti tracciabili, quindi dichiarati, più vantaggiosi e quindi detrminano comportamenti più virtuosi.
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