Tutte le ultime novità sull’adempimento collaborativo del Fisco, informazioni utili per il tuo business e la tua attività
L’adempimento collaborativo è un tema sempre più importante per le aziende e i contribuenti che vogliono evitare le sanzioni fiscali. Il Fisco, infatti, sta introducendo nuove norme per incentivare il comportamento collaborativo dei contribuenti, offrendo sconti e agevolazioni per chi si avvicina alla scadenza dei termini. In questo articolo esploreremo le ultime novità su questo argomento, analizzando le caratteristiche dell’adempimento collaborativo e le opportunità offerte dal sistema fiscale italiano.
Il 16 novembre, il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera a diverse misure. Tra queste, spiccano due nuovi Decreti Legislativi legati alla prima implementazione della Riforma Fiscale relativi a Contenzioso tributario ed Adempimento collaborativo. È importante notare che tali Decreti sono stati ratificati in maniera preliminare e sono ora al vaglio delle Commissioni competenti.
L’adempimento collaborativo esteso fino al 2024 e tutte le novità
Il Decreto MEF datato 31 gennaio 2022 e pubblicato in GU n.32 l’8 febbraio 2022, ha introdotto un’estensione del regime di adempimento collaborativo. Questo è applicabile ai contribuenti che hanno un volume di affari o di entrate superiore all’importo di un miliardo di euro nei periodi fiscali 2022, 2023 e 2024. Questi soggetti possono beneficiare del regime previsto dagli articoli 3-7 del decreto legislativo n. 128 del 5 agosto 2015.
Il motivo principale di questa disposizione è l’incoraggiamento all’uso di metodi di comunicazione e cooperazione più efficaci tra l’Agenzia delle Entrate e i contribuenti. Questo è manifestato nell’articolo 3 che afferma: “Per promuovere la comunicazione e la cooperazione tra l’Amministrazione fiscale e i contribuenti, prevenire e risolvere le dispute fiscali, è stato introdotto il regime di adempimento collaborativo. Tale articolo coinvolge l’Agenzia Delle Entrate e i contribuenti dotati di un sistema per controllare e gestire il rischio fiscale, ovvero il pericolo di violare le leggi tributarie o i principi di tassazione.”
L’adesione a questo regime richiede di possedere criteri specifici delineati nell’articolo 4 del decreto. Secondo questo articolo, i contribuenti partecipanti devono avere un sistema efficace per identificare, misurare, gestire e controllare il rischio fiscale. Tale sistema deve essere inserito nel framework di governance aziendale e di controllo interno, rispettando la loro libera scelta delle strategie organizzative più appropriate per raggiungere i loro obiettivi.
Nel rispettare in modo puntuale e coerente gli obblighi fiscali, il sistema dovrebbe garantire:
- la chiara assegnazione di ruoli e responsabilità ai diversi settori dell’organizzazione del contribuente legati ai rischi fiscali;
- procedure efficaci di identificazione, calcolo, gestione e monitoraggio dei rischi fiscali, la cui osservanza sia assicurata a tutti i gradi aziendali;
- procedure efficaci per correggere eventuali mancanze individuate nel suo operato e attuare le opportune misure correzione.
ll sistema di identificazione, calcolo, gestione e monitoraggio del rischio fiscale comporta, con una frequenza minimo annuale, l’invio di un rapporto agli organi di gestione per l’analisi e le conseguenti valutazioni. Il rapporto infatti descrive, per le obbligazioni fiscali, i controlli condotti e i risultati ottenuti, le azioni intraprese per correggere eventuali mancanze identificate, così come le attività programmate.
Per i requisiti di accesso al regime di adempimento collaborativo, si fa riferimento al Provvedimento delle Entrate del 14 aprile 2021. Tra i benefici riconosciuti ai partecipanti, secondo l’articolo 6 del Dlgs n. 128/2015, sono inclusi
- l’accesso a una procedura semplificata di consultazione preventiva,
- sanzioni dimezzate
- l’esenzione dalla presentazione di garanzie per ricevere i rimborsi di imposte dirette e indirette per l’intero periodo di partecipazione al regime.
Il Dlgs sulle Disposizioni di adempimento collaborativo, ai sensi dell’articolo 17 della legge 9 agosto 2023, n. 111, è stato approvato in esame preliminare dal Governo durante la seduta del Cdm n. 59 del 16.11. Questo provvedimento, originariamente introdotto dal decreto legislativo 5 agosto 2015, n. 128 risponde all’obiettivo di creare una relazione di fiducia tra l’amministrazione fiscale e il contribuente, puntando ad aumentare la certezza sulle questioni fiscali significative.
L’interazione regolare e proattiva con il contribuente su fatti specifici, compreso il presagio del controllo, con l’obiettivo di una valutazione condivisa delle circostanze che potrebbero portare a pericoli fiscali, è ciò che viene ricercato. Si tratta di un ente che anticipa la partecipazione volontaria del contribuente, a condizione che possieda requisiti personali e concreti.
Riforma fiscale: tutto quello che c’è da sapere
Il decreto legislativo approvato in attuazione della delega fiscale mira a rafforzare il regime in questione introducendo una serie di nuove misure. Queste modifiche riguardano principalmente l’Adempimento collaborativo nell’ambito della riforma fiscale.
È previsto un processo accelerato per ridurre la soglia di accesso per l’applicazione dell’istituto; la possibilità che il sistema sia utilizzato anche da società che non soddisfino i requisiti di ammissibilità, ma che fanno parte di un gruppo di imprese, se almeno un membro di tale gruppo possiede i requisiti di ammissibilità e il gruppo ha implementato un sistema integrato per la rilevazione, misurazione, gestione e controllo del rischio fiscale per tutte le società nel gruppo. Inoltre, il sistema deve essere certificato da professionisti per la sua conformità con i principi contabili. Il sistema di adempimento collaborativo viene utilizzato anche per la gestione di questioni relative a periodi fiscali precedenti all’ammissione.
Aumentano le possibilità di contestazioni a favore dei contribuenti che aderiscono al sistema di adempimento collaborativo, e sono introdotte procedure semplificate per la regolarizzazione della situazione fiscale di coloro che seguono le indicazioni dell’Agenzia delle Entrate e necessitano di effettuare ravvedimenti.
È stato emanato un codice di condotta che regola diritti e doveri dell’amministrazione finanziaria e dei contribuenti, ed è previsto un periodo di osservazione prima dell’esclusione del contribuente dal sistema di adempimento collaborativo in caso di infrazioni fiscali non gravi. Infine, gli effetti benefici della partecipazione al sistema di adempimento collaborativo sono rafforzati: in determinate circostanze, è prevista l’esclusione o la riduzione delle sanzioni amministrative e la non punibilità per il reato di dichiarazione infedele.
Diminuzione dei periodi di scadenza per l’opera di verifica
Il documento prevede un intervento sulle sanzioni, stabilendo che se le aziende, che non hanno i criteri per aderire al regime di conformità collaborativa, optano volontariamente per un efficace sistema di monitoraggio, valutazione, gestione e supervisione del rischio fiscale, possono beneficiare di una riduzione delle sanzioni amministrative relative ai tributi, in determinate condizioni, e potenzialmente l’esenzione da punizione per il reato di dichiarazione falsa.